IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Sent. n.
Anno 2007
R.g. n. 1987
anno 2001
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio – Sez. 1^ bis – ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 1987/2001, proposto da MARIANGELONI Luca, ELZER Paolo, GIANGRANDE Franco, PETROSINO Luigi, SCHILLACI Antonino, FUMAROLA Marcello, ARPESELLA Piervittorio, LEONI Fabio, TRINGALI Sebastiano, GALASSO Paolo, MICALI Massimo, COZZOLINO Massimiliano, RUGGIERO Mario Rosario, PERLO Giovanni, SANTORO Francesco, DI VENDRA Graziano, VALLESE Dario, ANDREA Franco, D’ONCHIA Tommaso, NITTI Fabio, MACERONI Cristiano, FIGLIOLI Leonardo, RIGA Davide, NATALE Aldo, SPIGA Martino, CURCI Yuri, ARDONE Vincenzo Antonio, CICALA Gianmarco, CAPO Vito, CAZZATO Walter, FILIZOLA Patrik, CITRO Massimo, CARNEVALE Pietro, DI VITA Christian, POLINI Alessandro, PALUMBO Giancarlo, PORATELLI Mauro, GINEX Alberto, RUBINO Giuseppe, ANAGNI Giuseppe, MARCHISCIANA Carmelo, SALDINO Raffaele, COLAZZO Giuseppe, MONOPOLI Michelangelo, CARBONI Gianni, PIRAS Gianluigi, MASELLI Donato, CHIARIACO’ Giovanni, MUTCH James, RAIMONDI Gianluca, DESSENA Marco, SORRENTINO Domenico, rappresentati e difesi, giusta mandato a margine dell’atto introduttivo, dall’avv. Anna Maria Tripodi, presso il studio sono elettivamente domiciliati, in Roma, v. Conca d’Oro, n. 206,
contro
il MINISTERO della DIFESA, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato presso cui è domiciliato ex lege, in Roma, alla via dei Portoghesi n. 12,
per l'accertamento
del diritto dei ricorrenti alla corresponsione del premio di congedamento previsto dall’art. 40 della legge n. 958 del 1986;
Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese;
Visti gli atti tutti della causa;
Designato relatore alla pubblica udienza del 3 luglio 2007 il Consigliere Donatella Scala;
Uditi l’avv. Tripodi per i ricorrenti, e l’avv. dello Stato Maddalo per la resistente Amministrazione;
Ritenuto e considerato in fatto e in diritto quanto segue.
FATTO
Riferiscono i ricorrenti di essere tutti militari transitati nel servizio permanente effettivo, successivamente lo svolgimento del servizio in ferma triennale, ma di non avere ricevuto, al termine di quest’ultima, il premio previsto dall’art. 40 della legge n. 958 del 1986.
Col ricorso in epigrafe reclamano, pertanto, previo annullamento degli atti denegativi, l’accertamento del diritto alla corresponsione del premio di congedamento, assumendo che requisito essenziale ai fini della corresponsione del premio di fine ferma è il congedamento formale del militare a qualsiasi titolo, e non la definitiva cessazione dal servizio, con conseguente illegittimità del contegno della p.a. che ha loro negato la spettanza del richiesto beneficio.
Si è costituita in giudizio la difesa erariale per l’intimato Ministero, eccependo l’infondatezza delle istanze ex adverso proposte.
Alla pubblica udienza del 3 luglio 2007 la causa è stata ritenuta in decisione.
DIRITTO
Con il ricorso in esame è proposta la questione circa la sussistenza del diritto alla corresponsione del premio di congedamento di cui all’art. 40 della legge n. 958 del 1986, anche a seguito dell’avvenuto passaggio dei ricorrenti al servizio permanente effettivo.
Osserva il Collegio che, ai sensi dell’art. 40 della legge 24 dicembre 1986 n. 958, il premio di congedamento è dovuto, all’atto del congedamento, ai graduati ed ai militari di truppa in ferma di leva prolungata (comma 1) ed ai sergenti di complemento trattenuti in servizio ai sensi dell’art. 32, contestualmente all’invio in congedo (commi 2 e 3).
Ritiene il Collegio che, non corrispondendo la posizione dei ricorrenti ad alcuna delle due situazioni indicate dalla fattispecie, i medesimi non hanno titolo ad ottenere l’invocato premio di congedamento.
Il presupposto per l’erogazione del premio di cui al comma 2 dell’art. 40 della legge 24 dicembre 1986 n. 958 consiste, infatti, nell’effettivo congedamento dell’interessato, inteso quale momento in cui questi lascia il servizio per rientrare nella vita civile.
E’ ben vero che, ai fini della definizione della questione sottoposta all’esame del Collegio, vengono in considerazione due diverse concezioni della natura stessa del premio di congedamento, dalle quali derivano soluzioni invero antitetiche.
Secondo una prima impostazione, la ratio del beneficio in questione consisterebbe nell’esigenza di sopperire alle più immediate esigenze del militare che lasci il servizio senza avere diritto alla pensione, per l’effetto non spettando tale beneficio a favore dei militari che transitino in servizio permanente effettivo.
Secondo una diversa concezione – peraltro recepita in un precedente della Sezione - detto premio avrebbe invece natura di mera gratifica per la ferma di leva prestata e spetterebbe quindi indistintamente a chiunque termini tale periodo, "senza alcuna ulteriore distinzione tra i militari che, al termine del periodo di trattenimento e di conseguente ammissione ai corsi, transitano nei ruoli dei sottufficiali in servizio permanente ed i militari i quali invece siano dimessi dal servizio" (T.A.R. Lazio – Roma - Sez. I –n.12448 del 2003).
Orbene, ritiene la Sezione che la questione debba essere risolta in senso sfavorevole ai ricorrenti, cui non può riconoscersi la spettanza del premio di congedamento previsto dalla disposizione legislativa in esame.
Siffatto convincimento consegue, in primo luogo, al chiaro tenore letterale della norma sopra richiamata.
L’art. 40 della legge n. 958 del 1986, comma 1, prevede infatti testualmente che il beneficio de quo spetta “all’atto del congedamento”; ed il comma 3 della disposizione in esame prevede che “in favore del suddetto personale” (quindi anche dei graduati e militari di truppa in ferma di leva prolungata, indicati quali destinatari del premio nel comma 1) “che cessa dal servizio senza aver acquisito diritto a pensione, si provvede all’atto dell’invio in congedo e per l’effettivo periodo di servizio prestato, escluso quello di leva obbligatorio, alla costituzione, a cura e spese dell’Amministrazione, della posizione assicurativa nell’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, mediante il versamento dei contributi determinati secondo le norme in vigore per la predetta assicurazione” .
E’ quindi di tutta evidenza che, sia nel comma 1 che nel comma 3 dell’art. 40 citato, si fa chiaro riferimento “all’atto del congedamento” (o, il che è lo stesso, dell’"invio in congedo"), espressioni con le quali non può che intendersi il momento della cessazione della ferma di leva prolungata per reinserimento del militare o del graduato nella vita civile.
La tesi ora esposta riceve elementi di ulteriore persuasività dalla lettura dell’art. 21 della legge 10 maggio 1983 n. 212 (ora abrogato dall’art. 40 del D. Lgs. 12 maggio 1995 n. 196, con effetto dal 1° settembre 1995), che prevedeva la corresponsione di un premio di congedamento in favore dei sergenti volontari unicamente “all'atto del collocamento in congedo illimitato”.
Non risulta avere, dunque, diritto al suddetto premio chi non si trovi a cessare completamente dal servizio, proseguendo invece il suo rapporto di servizio (con annesso trattamento retributivo) passando da una situazione di ferma volontaria al servizio permanente effettivo.
Del tutto insignificante è inoltre, al riguardo, la circostanza che l’art. 40 della citata legge n. 958 del 1986 preveda la corresponsione del premio ai sergenti di complemento trattenuti in servizio ai sensi del precedente art. 36, dato che il presupposto chiaramente indicato dalla norma è il “congedamento”: termine, questo, il cui significato è, con ogni evidenza, quello di intervenuta cessazione dal servizio militare.
Soccorrono, inoltre, a sostegno di tale tesi, argomenti logici, dovendosi, a parere del Collegio, ritenere che la ratio del beneficio de quo consista in una sorta di gratifica assicurata dall’Amministrazione militare a coloro che - con l’effettivo congedo - escono definitivamente dalla vita militare, senza aver maturato il diritto a pensione, e non già - come sostiene parte ricorrenti - in una sorta di indennità spettante, indiscriminatamente, a tutti coloro che cessano dalla ferma di leva prolungata, ed indipendentemente dalla loro permanenza o meno nei ranghi dell’Amministrazione della Difesa.
Del resto, che questa rappresenti la più convincente interpretazione del dato normativo in esame è confermato dall’esame della giurisprudenza amministrativa che si è, con carattere di assoluta prevalenza, pronunziata a favore della tesi precedentemente esposta (in termini, sentenze della Sezione n. dal 3098 al 4903 del 2007; dal n. 4157 al n. 4161 del 2007; n. 8010 del 2004; Tar Puglia, Lecce n. 6619 del 2004 e n. 4164 del 2001; T.A.R. Campania – Napoli - 1 ottobre 1998 n. 3032; T.A.R. Sicilia – Palermo - 17 aprile 2001 n. 560; 15 luglio 1999 n. 1459 e 9 settembre 1999 n. 1716; T.A.R. Emilia-Romagna – Bologna - Sez. I - 12 dicembre 2000 n. 1013; 3 giugno 1997 n. 362; T.A.R. Emilia-Romagna – Parma - 17 gennaio 1996 n. 7; T.A.R. Marche - 29 settembre 2000 n. 1373; T.A.R. Lombardia - Milano - Sez. I - 24 novembre 1999 n. 3917); orientamento questo che appare assolutamente meritevole di essere ribadito.
Sulla stessa linea argomentativa delle citate pronunzie si pone, inoltre:
- il parere reso della III Sezione del Consiglio di Stato, in data 20 giugno 2000, a fronte un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica riguardante appunto la mancata corresponsione del premio previsto dall’art. 40 della legge n. 985 del 1986, in cui si legge, tra l’altro, la chiara affermazione del principio per cui l’attribuzione del premio de quo trova un indefettibile presupposto nell’effettivo congedamento da parte del militare in servizio;
- la circolare ministeriale n. 61346/80/1/TE.B.5/1/Ter dd. 4.2.98 che, relativamente alla corresponsione del premio di congedamento de quo al personale militare in ferma di leva prolungata che al termine della stessa transita nel servizio permanente senza soluzione di continuità, si è espressa in senso negativo, ribadendo che “presupposto essenziale per la concessione del premio in questione, cosí come espressamente previsto dall’art. 40 della citata legge n. 948/86, è l’effettivo congedamento al servizio militare”; e che tale presupposto viene, altresí, espressamente confermato, per l’erogazione del premio, dalla circolare prot. N. 6/145/A1.11-25 della Direzione di Amministrazione (6° Sezione TEPS) della Regione militare Nord Est. (cfr., in tal senso, T.a.r. T.A.A.- Bolzano- sent. n. 96 del 2002)
Non osta poi alle conclusioni in rassegna il parere della Sezione III del Consiglio di Stato n. 1752 del 3.11.1970, in quanto detto parere riguarda il “premio di fine ferma” previsto dall’art. 3 della legge n. 371 del 1968, per la cui corresponsione sono richiesti presupposti diversi dal premio di congedamento, essendo stato istituito a favore dei soli “ufficiali di complemento raffermati che lasciano il servizio per proscioglimento volontario o per proscioglimento conseguente a inabilità permanente al servizio incondizionato” e viene commisurato ad ogni semestre di ferma volontaria (ossia ogni semestre ulteriore rispetto alla durata della ferma di leva).
Conclusivamente la rilevata infondatezza della pretesa sostanziale avanzata dai ricorrenti, impone l’integrale reiezione del ricorso in esame; le spese sono liquidate in dispositivo, secondo il criterio della soccombenza.
P.Q.M.
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, Sez. 1^ bis, respinge il ricorso in epigrafe.
Condanna i ricorrenti al pagamento delle spese di lite in favore delle resistente Ministero della Difesa, liquidate forfetariamente nella somma di €. 1.000,00 (€. mille/00).
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma il 3 luglio 2007, in Camera di consiglio, con l'intervento dei sigg. magistrati:
Dott. Elia Orciuolo - Presidente
Dr.ssa Donatella Scala - Consigliere, est.
Dott. Roberto Proietti - Primo referendario
39 commenti:
beh, a leggere attentamente la sentenza, mi par di capire che per chi è transitato in spe non spetta nulla (e volendo è anche concepibile in quanto esisterebbe un principio di continuità); ma per chi come noi si è congedato (o come me è agli sgoccioli) e non ha fatto o non ha vinto o non frega nulla dei concorsi in spe, il premio spetta, tant'è che si evidenzia come il premio sia un ausilio al reinserimento nella vita civile.
inoltre noi siamo in rafferma TUTTI già all'atto dell'incorporamento, non sia altro che nella busta paga risultiamo raffermati e, come espressoi del d. lgs 215/01 siamo equiparati al complemento raffermato; pertanto ci spetta su 30 mesi.
Diversamente il TFS. Lì devo chiedere meglio al mio avvocato. Mi pare di aver sentito discorsi del tipo "vedi la busta paga se hanno accantonato..." come dice il saggio:
"with quite and vaseline the elephant can fuck the butterfly!!"
ciao ciao
UP THE IRONS!!!
P.S. ABBIATE TUTTI PAZIENZA LA NOSTRA E' UNA BATTAGLIA PSICOLOGICA. IL PRIMO CHE CEDE E' VINTO. L'AMMINISTRAZIONE QUESTO LO HA CAPITO. ANCHE SE CI PAGHERANNO TRA 10 ANNI ALLA FINE AVREMO VINTO (INOLTRE CI SONO GLI INTERESSI!!!)
Allora è servita a qualcosa la sentenza che ho trovato...bhè sono contento
In sintesi....niente premio di fine ferma a nessuno!!!! W l'ITALIA!!!!!!!!!
La sentenza non dà adito a dubbi: nel caso di interruzione tra la ferma volontaria ed il servizio permanente effettivo, agli Ufficiali in ferma prefissata spetta il premio di fine ferma; peraltro la sentenza avvalora ancor di più l'analogia tra la rafferma biennale degli auc e la ferma di 30 mesi: entrambe volontarie e totalmente diversificate dal servizio obblligatorio di leva.
Facendo due conti credo anche che coloro i quali non hanno prestato serivizio di leva abbiano ugualmente diritto al premio integralmente per tutti e 30 i mesi in quanto l'aufp è una figura nata con la sospensione della leva; pertanto tutti gli ufp non avevano l'obbligo di prestare servizio per i 12 mesi di leva, stesso dicasi per le donne per le quali non vi è mai stato obbligo di servizio militare.
Questa è solo la mia modesta opinione ma è frutto dell'interpretazione della legge istitutiva del premio alla luce della sentenza anzidetta e di un pò di buon senso.
Per quanto riguarda, invece, il TFR ho contattato la sede INPDAP di Roma il cui funzonario è rimasto sinceramente sconvolto dal fatto che l'Amm.ne Difesa non voglia riconoscere il diritto alla liquidazione.
Da quanto riferitomi, i contenziosi di questo tipo nascono frequentemente con i datori di lavoro privati che ricorrono spesso a fallimenti, truffette e scappatoie pur di non sganciare la moneta intascata, in teoria essendo Pubblica Amministrazione saremmo dovuti essere più tutelati.
Comunque, sulla base della sua esperienza nel settore, molto spesso i ricorsi per il riconoscimento del TFR si sono conclusi con la condanna al pagamento della somma dovuta più le spese processuali più gli interessi maturati e con un addebito al funzionario responsabile per danno erariale.
La scusa, poi, che il TFR non spetti in quanto la ferma che abbiamo contratto è volontaria è una vera baggianata; il contratto che si stipula tra datore di lavoro e dipendente non è forse un accordo volontario tra le parti?
Restiamo fiduciosi.
"La scusa, poi, che il TFR non spetti in quanto la ferma che abbiamo contratto è volontaria è una vera baggianata;"
Altro che baggianata! una affermazione del genere racchiude in se significati ancora più sconcertanti mi sà. Intanto dimostra quanto il Ministero Difesa ci stia continuando a voler prendere in giro, quanto ci voglia ancora dare degli scemi, quanto ci vuole continuare a togliere (o meglio, non dare) il più possibile!
E poi sottolinea quanta ignoranza serpeggi ai "ranghi superiori". Anche se forse è più la paura che hanno che altro. Certo, così facendo forse sperano che più personale possibile ceda il passo e lasci perdere; e forse, nel caso ci sia questa possibilità, puntano a portare più avanti possibile la questione perchè esiste chissà quale termine di prescrizione o giù di lì.
"il contratto che si stipula tra datore di lavoro e dipendente non è forse un accordo volontario tra le parti?"
Io su questa questione rimango ancora in dubbio. Non sulla domanda posta, che chiaramente è retorica e con risposta univoca, ma sulla questione del contratto.
Ragazzi, tecnicamente noi non abbiamo firmato nessun contratto e in mano non abbiamo nulla! come facciamo a dire che il nostro lo è (è stato) ? per il mondo militare sono un pò diverse le cose. Vinci il concorso e poi entri in servizio, però non c'è nessuno che ti chiama in un ufficio e ti fà firmare un contratto.
Sinceramente io non lo ricordo (lo sò, è da imbecille), ma noi qualcosa la abbiamo firmata??
Ho solo qualche flash di tutte le menate che ci han fatto fare durante i primi gg in accademia: qualcuno a "precisi ricordi"?
D'altra parte c'è da dire che noi, accettando di entrare in servizio, comunque avevamo chiari obblighi, come quello, per esempio, della ferma minima di 18mesi. Ciò come potrebbe essere girato a nostro favore?
Sicuro qualcuno di voi c'è già andato..Io mesi fà sono stato al Centro per l'impiego della mia provincia ad iscrivermi per la prima volta nelle liste di disoccupazione. Bene. Guardando la mia situazione "a terminale" sapete che mi han detto??che i 4 anni che ho passato in Marina non contano nulla, non risultano da nessuna parte. Per loro è come se non avessi fatto nulla per tutti quegli anni!!!
Peccato che per me quei 4 anni siano stati quello che di meglio ho fatto da 28 anni a questa parte..
Quello che mi amareggia di più, amici miei, è essermi reso conto che, in Marina Carabinieri Esercito o Polizia che sia, non sono voluto io che vivrei e ho vissuto ogni attimo di servizio con passione dedizione e sentimento..
"Allora è servita a qualcosa la sentenza che ho trovato...bhè sono contento"
E belin, come pensavi che una cosa simile non potessere essere utile!!
é ora di andare a dormire
Io sinceramente ricordo (vorrei che i colleghi del I° confermassero o smentissero la mia labile memoria) di essere entrato nell'ufficio del CC Virdis Angelo a firmare una carta dove era scritto che si accettava una ferma di 30 mesi ... qualcuno ricorda qualcosa in merito?
Non ragionare come "l'avvocato del diavolo" ma attieniti solo ai fatti ed al diritto:
servizio di leva obbligatorio è una cosa, ferma contratta con vincolo di 18 mesi è tutt'altra.
E comunque, ripeto, a parte le donne (per le quali non vi è mai stato obbligo del servizio militare) credo che il 90% di noi abbia già assolto gli obblighi di leva prima di entrare in servizio da UFP oppure è esentato anagraficamente dal servizio obligatorio.
Considerata la situazione e le circostanze inoltrerò richiesta di liquidazione del premio specificando che, avendo già assolto gli obblighi con l'auc nel lontano 1998, il servizio prestato da UFP è stato volontario al 100%.
Per il TFS: il primo anonimo ha riferito che il suo avvocato ha consigliato di vedere sulla busta paga se è stato accantonato. Nel mio caso (ma credo nella totalità) è evidente che dalla nostra retribuzione mensile sono state decurtate le ritenute previdenziali alias contributi INPDAP, lo stesso statino paga è una ricevuta/quietanza di pagamento.
Il conto INPDAP è come un conto di deposito (estremizzando il paragone) dove tu versi per 35 anni e alla fine lo Stato ti ridà i soldi sotto forma di una tantum di liquidazione e mensilmente come pensione.
Attenzione: solo se il rapporto si interrompe spetta il trattamento di fine rapporto; nel mio caso (sono stato "distaccato" da un'altra amministrazione per i 30 mesi) percepirò il TFR tra ventanni al momento della pensione.
In tutti gli altri casi il TFR spetta, eccome; l'unico "problema" è che nel caso di rientro nella P.A. (nel privato i contributi si versano all'INPS) dal conto INPDAP sarà decurata quella somma liquidata adesso come TFR.
Cioè il TFR che si percepirà alla pensione sarà ridotto di una certa percentuale pari a 30 mesi di servizio. (fonte INPDAP Roma)
Per l'ultimo aspetto relativo all'esistenza di un contratto ti faccio notare una delle sentenze di rigetto del ricorso di un UFP MMI(non ricordo chi però) chiarì proprio che il rapporto instaurato dagli UFP è di tipo pubblicistico e, pertanto, non può inquadrarsi nell'ambito dei rapporti contrattuali propriamente detti ma nell'accettazione tacita di una ferma volontaria.
La fonte di questo accordo tacito è lo stesso bando di concorso in cui erano chiarite tutte le "istruzioni per l'uso" degli AUFP tra cui l'accettazione di qualsiasi destinazione, il tutto sottoscritto nella domanda di partecipazione.
Per Jem79:
Gionata ricordi bene che firmammo qualcosa ma quella era l'accettazione del fatto che, a seguito del D. Lgs. 236/2003, la ferma era stata portata da 18 a 30 mesi.
Gianluca Purrello
salvoh@yahoo.it
allora ragazzi ma sti benedetti soldini ci spettano o no?
ce li daranno o solamente ci faranno spendere soldi in avvocati?
Premesso che questa sentenza a mio parere sancisce il nostro diritto al premio di congedamento...
No, dico... vi siete accorti che i ricorrenti sono stati pure condannati alle spese?!?
Però quando a vincere sono stati i ricorrenti del I e II AUFP le spese sono state compensate! (ovvero ognuno si paga le proprie...)
Sta cosa è scandalosa!
E' inaccettabile!
Ma per quanto tempo ancora vogliamo sopportare le angherie, le sperequazioni, le ritorsioni, le umiliazioni di questo stato?
Sono sempre più schifato!
Per Lucabigon
Hai ragione Gianluca, ora che mi hai rinfrescato la memoria ricordo bene...
grazie per la rinfrescata :D
ferma volontaria iniziale: andate a rivedere i bandi di concorso, c'è una clausola che dice che "chi non accetta di contrarre una ferma volontaria a 18 mesi (poi diventati 30, come correttamente ricorda Gianluca) è considerato rinunciatario e rimandato dall'Accademia; per i primi corsi è l’art.10 comma 1. lettera e.. Tutti gli UFP l'hanno firmata.
"...nel mio caso (sono stato "distaccato" da un'altra amministrazione per i 30 mesi) percepirò il TFR tra ventanni..." questa (che arriva da un anonimo che recentemente ho visto tristemente riapparire sul blog), non l'ho capita..che vuol dire?
"tristemente riapparire"......a cosa ti riferisci? io nono sono per nulla triste.
Cmq ti spiego meglio cosa vuol dire "distaccato da un'altra amministrazione": provengo da un'altra amministrazione dello Stato nella quale presto servizio da quasi dieci anni con rapporto a tempo indeterminato.
Dopo aver partecipato al 6° AUFP sono risultato vincitore di concorso e ultilmente collocato in graduatoria, pertanto in virtù dell'art 24 del bando (se non ricordo male" intitolato "Incentivi per l'arruolamento degli Ufficiali Ausiliari" che prevede la conservazione del posto di lavoro per tutta la durata della ferma, ho fatto richiesta di "distacco" (il termine tecnico è proprio "conservazione del posto di lavoro") e sono stato arruolato nella Marina Marina per 30 mesi, cioè fino a martedì prossimo con obbligo di riprendere servizio al termine della ferma.
In questa situazione, che io sappia, dovremmo essere in tre per tutti i corsi AUFP.
Tutto qui.
Ma ci conosciamo?
Antonio
ciao Antonio
no, non ci conosciamo ma sicuramente non mancherà occasione.
Interessante! Non conoscevo la clausola della conservazione del posto di lavoro...o meglio, la conoscevo riferita al servizio prestato in obbligo di leva, non avevo fatto caso che era stata applicata anche ai FP.
Il "tristemente" era riferito ad "anonimo"... ultimamente sembrava che tutti avessimo deciso di non apparire più tali ma, mi sbagliavo e mi dispiace...cmq, ognuno ha le sue ragioni.
In effetti la conservazione del posto di lavoro era stata prevista per i richiamati alle armi per leva obbligatoria e mobilitazione in caso di stato di guerra (parliamo di una legge degli anni 60) e poi successivamente applicata anche agli Ufficiali Ausiliari con il d.lgs 215/2001
(art 26 comma 1: Agli ufficiali ausiliari si applicano le disposizioni dell'articolo 77 del decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 1964, n. 237, e successive modificazioni. nonche' le previsioni della legge 3 maggio 1955, n. 370, e successive modificazioni, in materia di conservazione del posto di lavoro per i richiamati alle armi).
Tornando all'argomento di questo post personalmente ritengo che il premio di fine ferma spetti in quanto , avendo già assolto gli obblighi di leva, i 30 mesi di servizio sono stati di ferma volontaria (più gli eventuali altri 12 mesi) analogamente alla rafferma biennale degli AUC (volontaria anch'essa).
Antonio 6° AUFP MMI
A mio modesto modo di vedere il messaggio che pone in congedo gli aufp cp del 6° corso che abbiano i requisiti dei 36 mesi al 31.12.2006in virtù di un corso di complemento raffermato così cm stabilito dalle sentenze vinte dai colleghi del primo e secondo corso è da considerarsi ATTO AMMINISTRATIVO NULLO!!! Poichè adottato in violazione e/o in elusione di una sentenza passata in cosa giudicata.
Che ne dite Voi?
Per 23° AUC - 6° AUFP:
secondo me NO (almeno in teoria), perchè ho saputo che il ministero infrastrutture e trasporti ed il comando generale c.p., sta presentando ricorso al consiglio di stato, avverso la sentenza che vi dava ragione!
Ma siccome non sono un giurista, voglio dirti che questo è il mio pensiero personale, e che comunque mi dispiace che stia toccando la nostra stessa sorte anche a voi!
In bocca al lupo!
minkia anche il nostro comando generale ci dà addosso??
nnamo bene......
PER STV SANTA ROSA
Hai ragione, è triste ma è proprio così.
Per l'anonimo subito dopo
E' un atto dovuto e soprattutto di sottomissione e maristat.
Devi sapere che i vertici delle capitanerie di porto non sono accessoriati dei dovuti "attributi", per cui giù a 90° e si fa come dice Maristat.
Viviamo in un paese di eroi... come no!
"..ricorso di un UFP MMI(non ricordo chi però) chiarì proprio che il rapporto instaurato dagli UFP è di tipo pubblicistico e, pertanto, non può inquadrarsi nell'ambito dei rapporti contrattuali propriamente detti ma nell'accettazione tacita di una ferma volontaria.."
Antonio, allora a questo punto a me sorge una domanda che ti pongo.
Rileggendo il (maledetto) comma 519 (e anche stavolta rileggendolo non capisco veramente come si fà ad essere nella nostra situazione) si nota come si parli chiaramente di "contratti stipulati".
Se come si evince da quella citazione sulla sentenza che dici tu il gioco è bello che fatto: i nostri non sono contratti, ma rapporti di tipo pubblicistico. Quindi il personale militare non rientrerebbe nella stabilizzazione.
Perchè allora agli uff.li della Marina del corpo delle Cap Porto il TAR ha accolto il ricorso? Se sti giudici qui volevano fare tanto i furbi non c'era bisogno che se la menassero per un anno in questa cavolo di maniera! bastava che chiarissero il fatto che i nostri non sono contratti ed eravamo tutti fuori..
E allora a me sovviene un'altra triste considerazione a questo punto: tutto continua ad essere stabilito ed orchestrato da dietro le quinte; ci continuano ad usare come burattini; hanno trovato il modo (attaccarsi al discorso dei fondi) per tirare fuori un contentino che tanto possono far svanire nel nulla quando vogliono!
Ma scusate..ci pensate..? il tar dice che a qualcuno spetta la stabilizzazione: bene. Stabilizzazione che è sancita da una LEGGE. Bene.
Ma poi il tar aggiunge che è l'Amministrazione che PUO' decidere di stabilizzare o meno a seconda delle necessità e dei fondi!
Ma come?? può decidere?? leggasi: "l'amministrazione può scegliere se applicare una legge o no"..AZZ!
Non me ne vogliate, ma ora ho troppo sonno e non ho granchè voglia di rileggere il commento prima di pubblicarlo come dichiarato in uno dei miei ultimi scritti..
Buon w end a tutti!
il premio di fine ferma non lo so, ma sicuramente la liquidazione o trattamento di fine servizio ci spetta.
www.forzearmate.net
Allora, sulla prima questione (contratto si contratto no) il termine in questione viene utilizzato solo parzialmente nel comma 519, nella parte in cui vengono identificati i requisiti per poter essere stabilizzati.
In particolare: dove cita i 36 mesi alla data del 31.12.2006 non si parla di contratti ma solo di servizio; il termine contratto spunta fuori quando il potenziale stabilizzando non ha (alla data di entrata in vigore della finanziaria) i requisiti ma li potrà raggiungere in futuro ..."in virtù di contratti stipulati prima del 29 settembre 2006"......
Per quanto riguarda, invece, l'aspetto della disapplicazione della sentenza del TAR, mi sembra proprio che il dispositivo sia stato elaborato ad hoc in quanto apparentemente non (mi) sembra che obblighi l'Amm.ne ad avviare le procedure si stabilizzazione e ciò escluderebbe l'esperibilità del giudizio di ottemperanza.
Non sono un avvocato quindi questa resta una semplice opinione personale, di sicuro tra di noi c'è chi ha le competenze per dare una valutazione più obiettiva.
Antonio
consiglio: merdius, non postare quando sei stanco.
il tar applica la storia dei contratti solo a chi al 31.12.2006 non ha ancora raggiunto i benedetti 3 anni di servizio nello stramaledetto quinquennio.
sempre il tar dice che i CP come la GDF ed i CC non sono soggetti al processo di professionalizzazione delle forze armate e sono quindi esclusi da alcune normative e integrati in altre diversamente da tutti gli altri corpi di qualsiasi arma...ergo questi hanno diritto e quelli no.
P.S.: secondo me sono tutte str...ate confezionate nemmeno troppo bene per raggiungere lo scopo delle tue considerazioni e non solo.
Buongiorno a tutti,
QUOTE
<< Per Jem79:
Gionata ricordi bene che firmammo qualcosa ma quella era l'accettazione del fatto che, a seguito del D. Lgs. 236/2003, la ferma era stata portata da 18 a 30 mesi.
Gianluca Purrello>>
<< Per Lucabigon
Hai ragione Gianluca, ora che mi hai rinfrescato la memoria ricordo bene...
grazie per la rinfrescata :D>>
UNQUOTE
Anche io ricordo perfettamente questa cosa, con l'unica differenza che facemmo tutto a 'studio3'.
Saluti,
Roberto.
X l'anonimo "Antonio"...
Cioè, scusa... fammi capire!
Ultimamente i miei neuroni si sono presi una vacanza per stress eccessivo...
Allora, tu lavori da 10 (dieci!) anni per una "AMMINISTRAZIONE DELLO STATO"... poi decidi di fare un concorso, lo vinci e passi in un'altra AMMINISTRAZIONE DELLO STATO per 30 mesi... finiti i 30 mesi, per traslazione, che fai? Torni nella "AMMINISTRAZIONE DELLO STATO" di cui prima? Ho capito bene?
Stamattina mi son guardato allo specchio... forse sarà stato il sonno... ma sulla mia fronte mi pare di aver letto a caratteri cubitali "IO SONO UNO STROXXO"!
A proposito... erano le 05:00 e mi toccava uscire per la mia mezza giornata mal retribuita di lavoro sotto pioggia e vento...
Sono proprio un grande *BIIIIIIP*!
Vi prego! Il mio cervelletto ormai è fatto di "caselle annerite"! Spiegatemi il segreto! Come si fà ad imbucarsi? Come si vince?
AIIIIIUUUUUTTTTT.......
aprite le orecchie e spalanacate gli occhi 7000 precari stabilizzandi nel ministero politiche agricole e forestali, altro che ricorso dovremmo fare lo sciopero della fame:
AVVISO
Avviso di avvio della procedura volta alla stabilizzazione del personale operaio a tempo determinato, assunto dal Corpo forestale dello Stato in base alla legge 5 aprile 1985, n. 124, ai sensi dell'art. 1, commi 519 e 521 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria 2007). (GU n. 17 del 29-2-2008 )
I tuoi neuroni funzionano benissimo ma il termine "imbucarsi" è improprio.
Non c'è stata nessuna traslazione ma semplicemente l'applicazione di una legge dello Stato che prevede la conservazione dl posto di lavoro per i richiamati alle armi, poi estesa agli Uff.li ausilari delle FF.AA..
La spiegazione di questa pazzia (secondo molti ma non per me) fondamentalmente si basa su due aspetti:
1-la qualifica nell'altra Amm.ne è inferiore a quella di Ufficiale;
2-passione per questo lavoro.
Ovviamente non posso definirmi un precario e, di conseguenza, non posso accampare alcun diritto alla stabilizzazione peraltro non avrei avuto nemmeno i requisiti in quanto non raffermato nè da aufp (6° corso) nè da Auc (2° corso anno 1998 SM MMI).
Sul discorso del premio di fine ferma, invece, credo di esserne destinitario quanto qualunque altro UFP.
Cmq ti ripeto, non solo l'unico a trovarsi in questa particolare (e positiva) situazione.
Rispondo alla tua ultima domanda ("come si fà a vincere?") prima di tutto partecipando e, poi, sperando nella buona sorte.
Cosa vuol dire? Nel lontano 1996 partecipai ad un concorso pubblico per 780 impiegati dello Stato, il titolo di studio richiesto era la licenza media, al tempo ero al II anno di università; per tanti miei colleghi di università era un concorso poco dignitoso per un futuro laureato.
Le esigenze del momento hanno fatto sì che da 780, i posti sono diventati quasi 6000 e le assunzioni sono durate per 5 anni fino alla scadenza della validità delle graduatorie; dopo due anni dalla conclusione del concorso, nel 1998 mentre ero AUC SM sono stato assunto.
I colleghi universitari che criticavano la mia scelta sono ancora a spasso.
Tenete duro e in k.... alla balena.
Antonio
Loro sono 7000...e siamo pure in campagna elettorale.....noi quando ci arriviamo a quei numeri?
per svppb io sono un collega (ex) e amico di antonio, è vero lui è molto fortunato ad avere comunque tutto uno stipendio ma è altrettanto vero che nella vita ci sono obiettivi e sogni che ogniuno di noi deve perseguire.
nel caso di antonio io l'ho visto in questi 30 mesi come ha lavorato e quanti sacrifici ha fatto e per questo che gli auguro, con la stima incondizionata di sempre, di continuare a perseverare ed a conorare il suo obiettivo.
angelo kr
X Antonio...
La mia era solo una esternazione tanto per farci un "sorrisino", non un attacco a te, sia chiaro!
Su "l'importante è partecipare"...
Oddio, qui mi spiazzi! Se chiedi qui, in giro a chi mi conosce, di diranno questo... 56!!! Si, 56 concorsi mi sono macinato!
E vabbè... prima o poi, uno lo azzecco...
"Ognuno ha i suoi sogni..."
Vero, il mio è quello di tornare a fare il Soldato!!!
Fino alla morte... ci proverò fino alla morte!!!
Ho preso una laurea sono per il punteggio nei concorsi...!!!
Solo per quello!
Risultato? Il nulla più completo!
Scusate se a volte salgo di giri...
Ma mi meraviglio com'è che ancora non ESPLODO!!!
Buona Domenica a tutti!
Anche io mi chiedo come mai ancora non esplodo, svpb! Io non ho la laurea, però sono a quoto 39 concorsi, meno di te, ma tanti comunque! Questa è l'Italia, è il paese che mi sta facendo cambiare i miei sogni perchè ho capito che sono difficili da raggiungere.....non importa, troverò altro....in fin dei conti è tutta esperienza di vita! A volte vorrei essere un figlio di papà!!!
Buona domenica
X stv santa rosa...
Il mio "pezzo di carta" non vale nulla...
Ti ribadisco che l'ho presa con molta calma e solo per l'obiettivo "+2 punti" sui concorsi RS, Allievi Marescialli e quant'altro... Io questo sono, solo questo! Il mio cervello è maculato (o mimetico, se preferite)!
Purtroppo anche con una laurea di livello superiore non cambia molto...
Dovresti vedere la mia ragazza... o mia sorella! Entrambe a casa nonostante i 110 e lode e tanti tanti tanti sacrifici dei rispettivi genitori ed i troppi concorsi andati a male! Però in giro ci sono i vari Masxxxxx, Cufxxxxx (omissis volontario) e chi ne ha più ne metta, che non solo fanno danni a livello politico, rimpinzano i posti pubblici di amici, parenti, amici degli amici! A proposito... Prendete il centro d'Abruzzo (www.ilcentro.it), guardate che altra bella figura hanno rifatto i nostri "politicanti"! 14 milioni di euro!!! PUFF!!!
Vabbè... vuol dire che tanto ci meritiamo!
X il comitato...
Non sento più i tamburi di battaglia... che fine ha fatto la manifestazione e/o la richiesta di "cittadinanza estera virtuale" a qualche ambasciata?
Non molliamo, ragà!
In fin dei conti siamo noi a non aver ricevuto giustizia!!!
Ho ricevuto sabato mattina una lettera di Maricommi con la quale mi veniva comunicato l'imminente pagamento, a mezzo assegno, di quanto dovutomi per l'avanzamento di grado concesso pochi mesi prima del congedo.
Nel mio caso si tratta di 1500 euro lorde. Sul netto circa 1070 euro.
La suddetta comunicazione non ha comunque nulla a che vedere con il premio di fine ferma.
Saluti.
V aufp cp
IO OGGI MI SONO ISCRITTO AL SUPU.... La somma non è elevata .. dobbiamo essere uniti, compatti, e con il sindacato saremo più visibili...
ASPIDE
Comitato, si sa qualcosa sui contatti che il Gen. Pappalardo doveva prendere con gli esponenti politici interessati ad accogliere “seriamente” il punto del programma che interessava noi?
X Capitano Nemo
Il Comitato è al corrente dell'operato del Generale Pappalardo, ma ritengo che il blog non sia il mezzo più idoneo per diffondere tali informazioni.
Grazie
Mi dispiace per la domanda. Avete pienamente ragione. Sono fiduciosi nell'operato vostro e del Generale Pappalardo.
Ragazzi è importante essere in tanti .. iscrivetevi al SUPU.. io personalmente ho eseguito l'iscrizione per me e altre due persone... E' la nostra ultima chance .. non possiamo rimanere a sfogare le nostre inibizioni dietro una tastiera.. costa solo 42euro...è un'altra strada...
ASPIDE
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