“Ci sarà l'alba di un nuovo giorno anche per noi. Un'alba in cui ci sentiremo di nuovo bene e capiremo di non aver sbagliato percorso. Un'alba in cui ci sentiremo orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare. Un'alba che arriverà anche grazie a chi, quando staremo per cadere, ci porgerà la mano. E anche grazie a chi non lo farà” (Braveheart)

"Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso. La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono i meriti. E' nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro! L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla" (Albert Einstein 1879-1955)
Questo Blog nasce con il preciso intento di far sentire la propria voce ed esprimere il proprio pensiero liberamente e democraticamente.

...la flessibilità è una caratteristica meritevole, la precarietà è uno stato di sofferenza...
"Esorto tutti ad una presa di coscienza, esorto tutti a non subire un trattamento ignomignoso. Invito tutti a non subire gli eventi ma partecipare agli stessi. Bisogna portare ogni vicenda, ogni torto, ogni intento dilatorio dinanzi alle sedi giudiziarie ed in tutti i gradi del giudizio. Bisogna essere uniti e partecipi."
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STABILIZZAZIONE DEL RUOLO UFFICIALI DELLE FORZE ARMATE

La Comunità Europea con Direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, ha stabilito il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutti i lavoratori a tempo determinato del settore privato e pubblico (tanto per chi soggiace a diritto pubblico quanto per chi viene sottoposto a diritto privato) una volta che venissero maturati determinati requisiti.

L’ITALIA, in applicazione della riportata Direttiva 1999/70/CE ha emanato il Decreto Legislativo 6 settembre 2001, n. 368, che garantisce, tra le altre cose, il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato a tutti i dipendenti a tempo determinato, una volta che vengano superati i trentasei mesi di servizio con proroga.

Le sentenze della Corte di Giustizia Europea Ruoli C-212/04, C-53/04, C-180/04, tra luglio e settembre 2006, hanno ribadito il diritto alla trasformazione del rapporto a tempo indeterminato per tutta la compagine dei dipendenti pubblici (confermando il contenuto di cui alla Direttiva 1999/70/CE), ovvero anche il diritto al risarcimento per equivalente.

Di conseguenza, lo Stato Italiano, in deroga all’art.36, c.5, D.Lgs. n.165/01, il 27.12.2006, con Legge 296/06 (Finanziaria 2007) ha disposto (art. 1 cc.417, 420, 519, 523, 526), la stabilizzazione (id est: trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato, a tempo indeterminato) di tutto il personale della Pubblica Amministrazione assunto a tempo determinato per un periodo superiore ai 36 mesi, a partire da quello in servizio al 01.01.2007; infatti sarebbe risultato eccessivamente oneroso per le finanze statali procedere alla concessione di un immediato “risarcimento per equivalente” a tutto il personale in possesso del citato requisito.

La “Stabilizzazione” è semplicemente una sanatoria, conseguente a contingenti decisioni prese in ambito europeo.

Per inciso, durante l'anno 2009, il Sig. Y. G., un ufficiale ausiliario del Corpo delle Capitanerie di porto (congedato durante l’anno 2007), è stato stabilizzato nella P.A. proprio in virtù del triennio di servizio maturato nel Corpo delle Capitanerie di porto

Si vuole infatti precisare che il comma 519, articolo unico della legge finanziaria 2007, ha disposto una procedura di assunzione straordinaria di personale della Pubblica Amministrazione, parallela, anche se diversa, a quella relativa alle ordinarie assunzioni.

Secondo la "Difesa" il comma 519, articolo 1 della legge n. 296/06 prevede la stabilizzazione del personale del pubblico impiego in ragione del 20% del fondo di cui al comma 96, art.3, Legge n. 311/04.

Il riportato "fondo" afferisce la disponibilità nei riguardi delle assunzioni in deroga al c.d. blocco del "turn over" stabilito con il comma 95, art. 3, Legge n. 311/04.

Tale divieto generalizzato di assunzioni di personale a tempo indeterminato imposto alle pubbliche amministrazioni per il triennio 2005-2007 dal comma 95 dell'articolo unico della finanziaria 2005 (legge 30 dicembre 2004, n. 311), non riguarderebbe il personale dipendente delle Forze armate, e ciò in quanto la detta norma precisa che sono fatte salve le assunzioni connesse con la professionalizzazione delle Forze armate di cui alla legge 14 novembre 2000, n. 331, al decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, ed alla legge 23 agosto 2004, n. 226.

Conseguentemente, le Forze Armate non potrebbero accedere allo speciale fondo, istituito dal successivo comma 96 per finanziare, in deroga al divieto di cui al suddetto comma 95, quelle assunzioni che si rendessero necessarie per fronteggiare indifferibili esigenze di servizio di particolare rilevanza ed urgenza; pertanto i dipendenti precari delle Forze Armate non potrebbero beneficiare delle stabilizzazioni di cui al comma 519 dell'articolo unico della finanziaria 2007 (L. n. 296/2006), in quanto tale disposizione, per istituire il necessario nuovo fondo per finanziare tali stabilizzazioni, scorpora il 20% del fondo di cui al citato comma 96 della finanziaria 2005.

A ben guardare, il comma 519, articolo 1 della legge n. 296/06 prevede la c.d. stabilizzazione del personale del pubblico impiego statuendo apposito fondo, corrispondente ad una quota (20%) delle risorse di cui al precedente comma 513, e non già al c. 96, art. 3, L. 311/04 tout court; in particolare, si sottolinea che il comma 513 rifinanzia il fondo di cui al c. 96.

Ma già il comma 96 art.3, L.311/04 consisteva in un rifinanziamento del precedente fondo c.d. "in deroga al blocco delle assunzioni" stabilito dall'art. 3, comma 54, della legge n. 350 del 2003.

Il comma 55 della sessa legge stabiliva, poi, che le deroghe di cui al precedente comma – quindi le richieste di assunzione in deroga al "blocco" - erano autorizzate secondo la procedura di cui all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni; e che nell’ambito delle procedure di autorizzazione delle assunzioni è prioritariamente considerata l’immissione in servizio degli addetti a compiti connessi alla sicurezza pubblica, al rispetto degli impegni internazionali, alla difesa nazionale, al soccorso tecnico urgente, alla prevenzione e vigilanza antincendi e alla protezione civile; con ciò autorizzando anche le Forze Armate (in particolare il Ruolo Ufficiali) all'accesso al fondo di che trattasi, come infatti è avvenuto.

A fortiori si sottolinea che in tutti i provvedimenti di Autorizzazione all'assunzione del personale nelle pubbliche amministrazioni in deroga al c.d. "blocco", per gli anni 2004-5-6 e proprio per lo stesso anno di riferimento della stabilizzazione – 2007 - (cfr: D.P.R. 25 agosto 2004, D.P.R. 6 settembre 2005, D.P.R. 28 aprile 2006, D.P.R. 29 novembre 2007), è previsto il beneficio di una parte del fondo di che trattasi in favore del personale delle FFAA.

Nonostante tanto, la "Difesa", in maniera alquanto contraddittoria, sostiene le FFAA essere sottratte al beneficio di cui alla spartizione del fondo in parola.

Invero le Forze Armate, non sono esonerate in toto dal suddetto blocco generalizzato delle assunzioni, né, di conseguenza, ad esse è precluso l'accesso al fondo di cui al comma 96 art. 1 L. 311/04.


Assunzioni connesse con la professionalizzazione

La norma infatti non fa salve tutte le assunzioni delle Forze armate, ma soltanto quelle finanziate dalla legge 14 novembre 2000, n. 331, dal decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e dalla legge 23 agosto 2004, n. 226, ovverosia:

· per quel che attiene le FFAA, le assunzioni relative ai ruoli non direttivi e quelle del personale destinato all'inquadramento, alla formazione ed all'addestramento dell'organico da professionalizzare;

· per quel che attiene il Corpo delle Capitanerie di porto, le sole assunzioni delle categorie del ruolo truppa;

tanto, a mente della L. 331/00 e dell'art. 23, c. 3, e dell'art. 28, c. 1, L. 226/04, (come, peraltro confermato dallo stesso D.P.R.6 settembre 2005).

Infatti, la normativa relativa alla professionalizzazione di cui alla Legge 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04, prevede (in coerenza con gli oneri di cui alla tabella "A" della L. 331/00, e a decorrere dall'anno 2007, dalle tabelle "C" ed "E" di cui alla L. 226/04), per quel che attiene le Forze Armate (ad esclusione del corpo delle Capitanerie di porto):

· l'aumento di 10.450 unità del ruolo dei volontari di truppa in servizio permanente,

· il reclutamento di 30.506 volontari del medesimo ruolo in ferma prefissata,

· il mantenimento in servizio di circa 31.500 volontari di truppa in ferma breve,

Di più stabilisce che al fine di compensare il personale in formazione è computato un contingente di volontari in ferma prefissata di un anno determinato annualmente nelle misure di seguito indicate:

· 4.021 unità nell'anno 2005;

· 821 unità, in ciascuno degli anni dal 2006 al 2011;

· 749 unità, in ciascuno degli anni dal 2012 al 2020.

Infine dispone, al fine di inquadrare, formare e addestrare i volontari in ferma prefissata di un anno, un contingente di personale militare determinato annualmente nelle misure di seguito indicate:

· nell'anno 2005: 210 ufficiali, 350 marescialli, 350 sergenti, 1.743 volontari in servizio permanente;

· negli anni dal 2006 al 2007: 120 ufficiali, 200 marescialli, 200 sergenti, 996 volontari in servizio permanente;

· negli anni dal 2008 al 2020: 90 ufficiali, 150 marescialli, 150 sergenti, 747 volontari in servizio permanente.

Per quel che riguarda il Corpo delle Capitanerei di porto l'assunzione ed il mantenimento in servizio di:

· 3.500 volontari di truppa in servizio permanente del Corpo delle Capitanerie di porto,

· 1.775 volontari in ferma ovvero in rafferma del Corpo delle Capitanerie di porto,

In più al fine di compensare il personale in formazione non impiegabile in attività operative stabilisce un contingente di volontari in ferma prefissata di un anno nelle misure di seguito indicate:

· 200 unità nell'anno 2005;

· 235 unità negli anni 2006 e 2007;

· 5 unità in ciascuno degli anni dal 2008 al 2015.

Sotto tale segno la normativa sulla professionalizzazione delle Forze Armate prevede precisi fondi per l'attuazione del disposto normativo stesso (infatti, ai sensi dell'art. 81 della Costituzione Italiana, ogni legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte).

Da tanto, si precisa che gli unici oneri e relativi fondi previsti dalla detta normativa per l'assunzione del personale da professionalizzare si rinvengono nella Tabella "A" di cui alla legge 331/00 e alle Tabelle "C" ed "E" di cui alla L. 226/04; ovverosia 500.000.000 euro per le FFAA e 70.000.000 per il ruolo truppa delle Capitanerie di porto.

Tanto a fronte di una spesa pari a 9.000.000.000, per mantenere il personale delle Forze armate (escluso il Corpo CP), e di 500.000.000 per quello del Corpo delle Capitanerie.

Per quanto sopra citato, risulta di tutta evidenza che le uniche assunzioni del ruolo ufficiali connesse con la professionalizzazione delle FFAA di cui alle leggi 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04 attengono i seguenti contingenti:

a) nell'anno 2005, 210 ufficiali;

b) negli anni dal 2006 al 2007, 120 ufficiali;

c) negli anni dal 2008 al 2020, 90 ufficiali.

Per le restanti assunzioni di ufficiali delle FFAA, invece, si utilizzano gli ordinari stanziamenti inscritti nei fondi strutturali del Dicastero della Difesa, che, logicamente nulla hanno a che fare con i fondi e quindi con le assunzioni di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04.

Per quel che attiene il Corpo delle Capitanerie, invece, alcuna componente del ruolo ufficiali è legata alla formazione del personale da professionalizzare; infatti il reclutamento degli ufficiali del "Corpo" interviene grazie agli ordinari stanziamenti del Dicastero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Risulta, poi, del tutto inconferente con le assunzioni connesse con la professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04) l'inclusione, a partire dal 01.01.2006, delle dotazioni organiche del Ruolo Ufficiali delle FFAA nel decreto di cui all'art.2, c.3 del D.Lgs. 215/04.

Infatti la Legge 2 Dicembre 2004, n.299 (non già il D.lgs. 215/01) stabilisce da un lato, le dotazioni organiche del ruolo ufficiali, dall'altro, che il reclutamento del ruolo ufficiali è regolamentato secondo le disposizioni di cui all'art.60 e seg. del D.Lgs. 490/97, fino all'anno 2009, con ciò vanificando ogni tentativo di ricondurre in toto l'assunzione del personale del ruolo ufficiali delle FFAA o la determinazione organica dello stesso alla normativa sulla professionalizzazione di cui alla L.331/00, al D.Lgs. 215/01, e alla L. 226/04.

Ammesso e non concesso, poi, che la circostanza possa definirsi dirimente della connessione delle assunzioni del Ruolo Ufficiali delle FFAA con la normativa sulla professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04), comunque il Ruolo Ufficiali del Corpo delle Capitanerie di porto ne sarebbe escluso, stante la mera considerazione che l'ultimo decreto sull'organica del detto ruolo datato 9.11.2004 risulta adottato ai sensi e per gli effetti del combinato del disposto normativo di cui all'art. 1 e 60 del D.Lgs. 490/97, attinente il "Riordino del reclutamento, dello stato giuridico e dell'avanzamento degli ufficiali, a norma dell'articolo 1, comma 97, della legge 23 dicembre 1996, n. 662", pertanto altra destinata normativa del tutto inconferente con la Professionalizzazione delle FFAA.

Né la normativa sulla professionalizzazione prevede alcunché per il Ruolo Ufficiali del Corpo delle Capitanerie di porto; anzi a ben vedere la gestione del detto personale viene ex lege esclusa dallo stesso dettato normativo (cfr: art.3, c. 1, lett. a, L. 331/00, art. 1, c.1 D.Lgs. 215/01, art. 27, 28 L .226/04).

La prova di tanto si ha nel D.P.R. 6 settembre 2005, recante "autorizzazione ad assunzioni di personale nelle pubbliche amministrazioni, a norma dell'articolo 1, commi 95, 96 e 97 della legge 30 dicembre 2004, n. 311".

Infatti in tale anno aldilà delle 210 assunzioni di ufficiali delle FFAA connesse con la professionalizzazione si sono assunti circa 450 ufficiali delle FFAA, con i fondi per le assunzioni in deroga.

Se effettivamente fosse come sostenuto dalla Difesa, ovverosia che a far data dal 1.01.2006 tutte le assunzioni del ruolo ufficiali fossero connesse con la normativa di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04, ci si domanda come potrebbe mai essere che proprio la stessa normativa sulla professionalizzazione disponga per l'anno 2005 l'assunzione di personale che, secondo la Difesa, solo a far data dall'anno successivo avrebbe dovuto "rientrare" tra le assunzioni connesse con la professionalizzazione; ovvero anche, come sia stato possibile per il ruolo ufficiali delle FFAA attingere lo stesso anno (2005) tanto ai fondi sulla professionalizzazione tanto a quelli sulla stabilizzazione, se non in virtù di un "diversa" destinazione delle risorse!

Infatti, ammesso e non concesso – perchè è circostanza impossibile, né mai provata –, poi, che a partire dal 2006 le risorse già previste specificamente per la professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04), siano state utilizzate anche per l'assunzione del Ruolo Ufficiali delle FFAA, questo non dovrebbe significare che in quel momento le Forze armate sono state "sottratte al blocco delle assunzioni ed alla relativa deroga di cui al comma 96.

Si tratterebbe, come è evidente, di differenti risorse economiche, a cui le Forze Armate (in particolare il Ruolo Ufficiali) hanno avuto accesso alternativamente, in relazione alle proprie esigenze concrete ed alle concrete disponibilità dei relativi fondi, tutti in astratto accessibili.

Ma si ribadisce che la circostanza è del tutto irrealistica stante il fatto che le risorse messe a disposizione dalla professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04) hanno interessato il solo personale "non direttivo" delle FFAA, del quale notoriamente non fa parte il Ruolo Ufficiali; eccezion fatta per il personale assunto per la formazione, mai l'assunzione di alcun ufficiale delle Forze armate è stata garantita da alcun fondo sulla professionalizzazione, né è possibile riscontrare una simile affermazione nella normativa di che trattasi.

Ora, se già nel 2005, come del resto anche nel 2006 e addirittura nello stesso 2007 le FF.AA. sono state autorizzate ad accedere al detto fondo - per giunta proprio per le assunzioni che si vorrebbe far ricadere nella professionalizzazione, quelle che sarebbero dovute essere certamente escluse dal blocco e dal relativo fondo - non si vede per quale ragione le Forze armate non abbiano proceduto a richiedere l'autorizzazione all'accesso al fondo de quo anche per la richiesta di stabilizzazione dei propri "ufficiali precari", peraltro per far fronte a nuove ed autonome esigenze (quelle relative appunto alla stabilizzazione dei dipendenti precari), totalmente diverse, se non addirittura diametralmente opposte, a quelle sottese alla professionalizzazione.

Peraltro, si aggiunga sommessamente che, anche a voler escludere l'accesso delle FF.AA. all'originario fondo di cui al comma 96 della finanziaria 2005, si deve tener presente che, nel momento in cui la finanziaria 2007 ha scorporato il 20% del suddetto fondo, ha bloccato tale quota, mutandone la destinazione. In altri termini, quel 20% non fa più parte del fondo originario, ma costituisce un nuovo fondo, con una nuova destinazione, accessibile soltanto per finanziare le stabilizzazioni di cui al comma 519 della finanziaria 2007. Di conseguenza l'originaria destinazione del primo fondo (le assunzioni urgenti in deroga al blocco del turn over) diventa oggi del tutto irrilevante con riferimento a quel 20% che oggi costituisce un fondo nuovo, autonomo e diverso.

Con specifico riferimento agli Ufficiali, la "Difesa" afferma che le assunzioni a tempo indeterminato (rectius in S.P.E.) degli Ufficiali non potrebbero accedere al fondo di cui al comma 519, in quanto si tratterebbe di assunzioni "funzionali" alla riforma della professionalizzazione, che dunque andrebbero effettuate solo con i fondi propri della professionalizzazione, e non con i fondi del comma 519.

Tuttavia, neanche tale assunto pare condivisibile. Innanzi tutto lascia perplessi il fatto che le assunzioni a tempo indeterminato degli ufficiali delle FFAA possano essere considerate istituto giuridico connesso alla riforma della professionalizzazione, visto che già all'epoca dei fatti (1 gennaio 2007) la riforma era compiuta, in quanto legata alla contingenza dell'abolizione del servizio di leva e alla riduzione dell'organico delle FFAA a 190.000 unità, dunque fisiologicamente temporanea, pensata e realizzata per la "graduale sostituzione leva con militari di professione" (si vedano in tal senso le norme istitutive di tale riforma: legge 14 novembre 2000, n. 331, decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, legge 23 agosto 2004, n. 226).

Inoltre, anche a volere riscontrare tale rapporto funzionale, ciò non toglie che le stesse assunzioni possano essere considerate altrettanto necessarie (al pari degli omologhi colleghi dell'Arma dei Carabinieri) pure con riferimento alla stabilizzazione dei precari, e ciò proprio in base alla ratio sottesa al comma 519.

D'altronde, non bisogna dimenticare che il comma 519 disciplina non le assunzioni tout court, bensì solo quelle mirate, appunto, alla stabilizzazione dei precari. In altri termini, se l'Ufficiale "militare di professione" è pure precario, non si vede per quale ragione non possa accedere alla stabilizzazione ex art. 519.

Peraltro è solo il caso, brevemente di accennare che il c. 95, L. 311/04, non fa salve solamente le assunzioni connesse con la professionalizzazione delle FFAA di cui alle leggi L. 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04, ma pure quelle connesse con la professionalizzazione dell'Arma dei carabinieri di cui all'articolo 3, comma 70, della legge 24 dicembre 2003, n.350.

Queste ultime assunzioni, in particolare, intervengono a completamento del programma di sostituzione dei carabinieri ausiliari (di cui all’art. 21 della legge 28 dicembre 2001, n.448 e dell’articolo 34, comma 8, della legge 27 dicembre 2002, n. 289), che dispone che in relazione alla necessità di procedere alla progressiva sostituzione dei carabinieri ausiliari in deroga a quanto stabilito dall’articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, è attivato un arruolamento di contingenti annui di carabinieri in ferma quadriennale.

Il successivo c. 96 art. 1 della L. 311/04 ha disposto, in deroga al divieto di cui al comma 95, per le amministrazioni ivi previste, apposito fondo per le assunzioni che si rendessero necessarie per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, asservendo l'autorizzazione alle modalità di cui all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n.449, e successive modificazioni.

Ha, infine, statuito al c.96 che nell’ambito delle procedure e nei limiti di autorizzazione all’assunzione di cui al comma 97 è prioritariamente considerata l’immissione in servizio, in particolare, del personale necessario per assicurare il rispetto degli impegni internazionali e il controllo dei confini dello Stato, e degli addetti alla difesa nazionale.

Con ciò, pertanto, da un lato, ha escluso l'accesso al fondo di che trattasi al ruolo truppa tanto delle tre FFAA quanto dell'Arma dei Carabinieri, in quanto dotati di specifico fondo per le assunzioni connesse con la professionalizzazione dello stesso ruolo; dall'altro, ha riservato al personale del Ruolo Ufficiali sia delle FFAA che dell'Arma il beneficio di cui al c. 96, art. 1, L. 311/04.

Invero la finanziaria 2007 ha voluto estendere le risorse destinate alla stabilizzazione scorporando, in aggiunta, anche una porzione del già citato fondo, distinto ed autonomo istituito proprio per la riforma della professionalizzazione.

Di conseguenza, l'accesso al fondo ex comma 96 non può essere precluso in modo generalizzato alle Forze armate, ma al contrario costituisce una risorsa finanziaria a cui anche le FF.AA. (ed in particolare il ruolo ufficiali) possono accedere.

Ciò è comprovato anche dal successivo comma 97, che prevede, proprio con riferimento alle suddette autorizzazioni in deroga al c.d. blocco del turn over, che sia "prioritariamente considerata l'immissione in servizio degli addetti a compiti di sicurezza pubblica e di difesa nazionale" - peraltro ripercorrendo quanto già disciplinato dal riportato comma 55, articolo 3, L. 350/03 -.

Nel merito è solo il caso di accennare l'evidenza della frase che coinvolge le FFAA, e non già i soli corpi di polizia ad ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e corpo della Guardia di Finanza); infatti, qualora il legislatore avesse voluto intendere gli appartenenti alle sole forze di polizia (tanto ad ordinamento civile quanto militare), gli sarebbe bastato citare gli addetti a compiti di sicurezza pubblica; tutto ciò, come è noto, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 57 del C.P.P.

Il legislatore ha, comunque, messo a disposizione ulteriori risorse (di cui all'art. 1, c. 417, 419, L. 296/07); a fortiori nella circolare del 24 marzo 2007 del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nelle Pubbliche amministrazioni, si legge che le amministrazioni pubbliche non citate espressamente nel comma 519, in quanto sottoposte a specifiche disposizioni in materia di assunzioni ... adeguano i propri ordinamenti a quanto previsto dal medesimo comma 519 in termini di requisiti e modalità di assunzione, tenendo conto delle relative peculiarità e nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio.

Di più si sottolinea che la procedura di cui alla stabilizzazione del personale precario della pubblica amministrazione, prevede altresì (cfr: c. 526, art.1, L. 296/06) che tale procedimento si debba necessariamente estendere ai successivi due anni (2008, 2009); in questo caso, però le assunzioni devono essere garantite dai fondi strutturali del singolo Dicastero, come testimoniato dallo stesso D.p.c.m. 06.08.2008, che ha stabilito le assunzioni a tempo indeterminato di che trattasi con i fondi del singolo Ministero; con ciò legittimando l'ultroneità di riferimento al fondo di cui all'art. 1, c. 96, L. 311/04.

In tal senso è solo il caso di ricordare quanto espresso nel parere del Capo Ufficio Legislativo del Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Avv. Danilo DEL GAIZO, datato 05.12.2006 si legge: "...per le assunzioni in deroga autorizzate sempre per l'anno 2007 è, infine, considerata prioritaria l'immissione in servizio, tra gli altri, degli addetti al personale della difesa nazionale.

mercoledì 28 maggio 2008

Riunione dei precari iscritti al SUPU

Il giorno Martedì 17 Giugno 2008 alle ore 17.00 si terrà, presso codesta sede in Via Po 162 in Roma, una Riunione dei Precari delle F.F.A.A. iscritti al SUPU.

Ordine del Giorno:
1. Esame della situazione
2. Varie ed eventuali

Per l'occasione si consegneranno anche le tessere agli associati iscritti regolarmente.

Si prega la SV di confermare la propria presenza: info@supu.it

cordiali saluti
Segreteria SUPU

SONDAGGIO NSD: IL 78,5% DEI VOTANTI A FAVORE DEL NEO MINISTRO DELLA DIFESA IGNAZIO LA RUSSA

Ignazio La Russa ha ottenuto un ottimo successo personale nel sondaggio proposto ai nostri lettori due settimane fa, nel quale avevamo chiesto un giudizio sulla scelta dell'esponente di AN alla guida del ministero della Difesa. Il 78,5% dei votanti si è detto soddisfatto; il 15,9% si è espresso in modo negativo e il 5,6% si è definito indifferente. I votanti sono stati complessivamente 396. Grande apprezzamento, dunque, per Ignazio La Russa che ora è chiamato al difficile compito di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale al Comparto Sicurezza e Difesa per risolvere i problemi più urgenti: la mancanza di uomini e mezzi, il precariato nelle forze armate, il riordino delle carriere, la specificità del Comparto e la riforma della Rappresentanza Militare.

martedì 27 maggio 2008

DECRETO DI ESCLUSIONE DALLA PROCEDURA DI CUI ALL’ART. 1 COMMA 519 LEGGE 27 DICEMBRE 2006, N. 296

In considerazione delle domande pervenute all’indirizzo di posta elettronica:
richard77m@tiscali.it; e dell’esperienza del recente passato (…), si è a comunicarvi quanto segue:
1) s’è già predisposta apposita bozza di “costituzione in giudizio”;
2) ci siamo rivolti ad una serie di legali (ivi compresi quelli di riferimento di alcuni sindacati) che meglio potessero seguire i nostri intendimenti;
3) stiamo valutando il giusto compromesso qualità/prezzo, consci, però, del fatto che non si è “al mercato”, e che gli operatori del settore non sono fruttivendoli (con tutto il rispetto per la “categoria di tali venditori”) in cerca di sbarcare il lunario;
4) ergo la cifra di partenza si attesta mediamente sui 900/1000 Euro; tale somma può essere rivista, logicamente non in modo drastico, solo in base al numero dei ricorrenti; è, pertanto utile che tutti si avvalgano del medesimo studio legale;
5) la lista allegata al provvedimento di esclusione testé citato comprende ufficiali sprovvisti dei requisiti richiesti dal bando posto in essere dal Dicastero dei Trasporti; motivo per il quale già tra settembre-novembre, l’Amministrazione aveva proceduto ad una selezione; è quindi necessario specificare che coloro che vogliano ricorrere al tribunale amministrativo devono aver prestato almeno trentasei (36) mesi di servizio omologo presso l’Amministrazione dei Trasporti (ivi compresi gli uffici periferici del Corpo delle Capitanerie di Porto) nel quinquennio 2002-2007, ovvero abbiano maturato detto requisito durante l’anno 2007 in virtù di accettazione di ulteriore proroga di servizio (di est: rafferma) entro il giorno 29.09.2006 (vd. ART. 1 COMMA 519 LEGGE 27 DICEMBRE 2006, N. 296).
Chiunque detenga tali titoli e sia interessato ad impugnare il “decreto di esclusione”, dalla procedura finalizzata alla stabilizzazione del personale militare utilizzato presso l’Amministrazione dei Trasporti (Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti), è pregato di comunicare la propria volontà al seguente indirizzo: richard77m@tiscali.it.

N.B.: ci sarebbe un’ulteriore valutazione di merito, che potrebbe intervenire consigliandovi il ricorso, ma per sua stessa natura non può essere ufficializzata; pertanto si rinvia ad ulteriore contatto mail.

Incontro con il Ministro della Difesa

Ieri pomeriggio, una delegazione del Comitato è stata ricevuta da un Senatore della Repubblica, il quale ci ha garantito che avrebbe personalmente sensibilizzato il Sig. Ministro per ottenere un appuntamento a breve.
Sempre nella giornata di ieri un rappresentante dell'Associazione Genitori dei Precari delle Forze Armate è riuscito personalmente ad informare il Presidente della Camera dell'annoso problema del precariato nelle Forze Armate.
Tante altre iniziative sono tutt'ora in corso e tante altre programmate per il mese di giugno, tutte con un unico scopo: essere ricevuti dal Ministro della Difesa...ora!!!
Vi aggiorneremo costantemente sullo sviluppo delle stesse.

giovedì 22 maggio 2008

La Segreteria del Ministro scrive al Comitato

Da: segreteria.ministro@difesa.it
A: precariffaa@gmail.com

Oggetto: E-mail pervenute all’attenzione del Signor Ministro

Egregio Dottor MOREA con riferimento alle Sue E-mail del 15 e del 19 maggio u.s. desidero, innanzitutto, ringraziarLa, a nome del Signor Ministro, per gli auguri di buon lavoro pervenuti.
Ho letto con attenzione e interesse la Sua lettera. Sono, invero, portato a ritenere che le argomentazioni rappresentate, di cui non ero a conoscenza, debbano essere studiate con attenzione in relazione alla complessità della problematica amministrativa evidenziata.
Attualmente non posso far altro che assicurarLe che la documentazione pervenuta è stata già sottoposta alla valutazione dei competenti Organi.
Devo, inoltre, informarLa, con rammarico, che a causa dei numerosi impegni Istituzionali già in calendario, non è, purtroppo, possibile, per il momento, accogliere la Sua richiesta di colloquio con il Signor Ministro.
Con l’auspicio che nell’affrontare il problema si possa, in futuro, pervenire a soluzioni favorevoli e adeguate,
Vivissime cordialità
Dr. Roberto PETRI

Consiglio dei ministri n.3 del 21/05/2008

Napoli - 21 Maggio 2008
La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:
il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 12,00 presso la Prefettura di Napoli, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
Il Consiglio dei Ministri, riunito nella città di Napoli secondo l’impegno assunto dal Presidente Berlusconi, ha approvato alcuni provvedimenti, ai quali il Governo annette fondamentale rilevanza, in materia di sicurezza pubblica, diminuzione del carico fiscale, superamento dell’emergenza rifiuti nella città di Napoli e nell’intera regione Campania.
Il pacchetto di norme in materia di sicurezza, su proposta dei Ministri dell’interno, Maroni e della giustizia, Alfano, prevede i seguenti interventi normativi:
- un decreto-legge ed un disegno di legge (vedi allegato).
- tre schemi di decreti legislativi che intervengono su norme di recepimento di direttive comunitarie sui seguenti aspetti:
- viene, modificata la disciplina relativa al diritto al ricongiungimento familiare per i cittadini extracomunitari con la previsione che il coniuge del quale si chiede il ricongiungimento non debba essere separato e debba avere più di diciotto anni. Sono inoltre previsti requisiti più stringenti per considerare a carico del cittadino extracomunitario il figlio maggiorenne ed il genitore. In mancanza di documentazione rilasciata dall’autorità competente circa il possesso dello stato che dà diritto al ricongiungimento è concessa all’interessato la facoltà di provare tale qualità in base all’esame del DNA.
- In materia di soggiorno dei cittadini comunitari vengono imposte le iscrizioni anagrafiche e stabiliti criteri aggiuntivi per le valutazioni da porre a base dei provvedimenti di allontanamento dei cittadini comunitari per motivi imperativi di pubblica sicurezza, tra i quali quelli attinenti alla moralità pubblica ed al buon costume.
- quanto alle procedure applicate per il riconoscimento della qualifica di rifugiato viene previsto che il prefetto stabilisca un’area geografica in cui possa circolare chi richiede la protezione internazionale; se lo straniero già destinatario di un provvedimento di espulsione presenta domanda di protezione internazionale, resta trattenuto nei centri di permanenza temporanea.
Il pacchetto è completato da una dichiarazione di stato d’emergenza che consentirà di fare fronte con rapidità alla situazione di estrema criticità che si è determinata in Campania, in Lombardia e nel Lazio per la presenza di numerosi cittadini extracomunitari irregolari e nomadi stabilmente insediati in talune aree.
Per il secondo punto all’ordine del giorno, la diminuzione del carico fiscale, il Governo ha approvato un decreto-legge che si articola nei seguenti punti.
A decorrere dall’anno 2008 viene introdotta l’esclusione dell’imposta comunale per l’abitazione principale dei contribuenti. Le relative definizioni e assimilazioni rimangono quelle previste dalla legislazione. L’esclusione non riguarda le abitazioni principali di lusso (categoria A1, A8 e A9) per le quali continuano comunque ad applicarsi le detrazioni vigenti.
Il costo dell’operazione è 2.500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009, e 2010; a decorrere dall’anno 2011 si provvederà con la legge finanziaria. Le ripartizioni ai singoli Comuni verranno decise in sede di Conferenza Stato-Città e applicate dal Ministro dell’Interno.
Al fine di incrementare la produttività del lavoro, nel secondo semestre 2008, in via sperimentale, lo straordinario dei dipendenti nel settore privato sarà tassato del dieci per cento per redditi non superiori a 30 mila euro. Con apposita convenzione con l’ABI saranno definiti i criteri di rinegoziazione dei mutui.
Viene infine reso più incisivo il monitoraggio della spesa pubblica.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che reca misure straordinarie per fronteggiare e risolvere l’emergenza legata allo smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania. Il decreto-legge prevede la nomina del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, a Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con responsabilità dirette nel coordinamento di tutte le azioni atte a fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania, fermo restando l’attuale incarico e le relative competenze in materia di protezione civile e di grandi eventi. Il decreto prevede l’apertura di alcune discariche e la realizzazione di termovalorizzatori, oltre a quello di Acerra che verrà completato. Il provvedimento contiene, inoltre, norme volte a contenere ed a contrastare efficacemente quelle azioni che mirano ad ostacolare la regolare gestione del ciclo dei rifiuti. Nel decreto sono poi contenute disposizioni sull’informazione ai cittadini che hanno come obiettivo primario il potenziamento della raccolta differenziata.
Il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha svolto un’informativa al Consiglio sui flussi migratori; in proposito il Ministro Carfagna ha illustrato una specifica norma che contribuirà a risolvere il problema delle badanti. Il Ministro Sacconi ha poi riferito sul piano per la protezione sanitaria connessa all’emergenza rifiuti a Napoli, che si articola su tre principali linee: la corretta informazione al pubblico circa i rischi, l’aggiornamento permanente degli operatori sanitari, il monitoraggio dell’ambiente e degli alimenti.Il Consiglio ne ha preso atto ed ha condiviso.
Il Consiglio ha poi approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, e di Ministri di settore:
- un decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva 2006/24 relativa alla conservazione dei dati trattati nei servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico o di reti pubbliche di comunicazione. Vengono definiti le categorie di dati da conservare, la durata della conservazione, le condizioni da rispettare per l’immagazzinamento dei dati ed i principi in materia di sicurezza. Sul provvedimento è stato sentito il Garante per la protezione dei dati personali e le Commissioni parlamentari (co-proponente il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta);
- un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2005/56 relativa alle fusioni transfrontaliere delle società di capitali; sul provvedimento sono stati acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari ( co-proponente il Ministro dell’economia e delle finanze, Giulio Tremonti).
Il Ministro dell’interno, Roberto Maroni, ha annunciato ed illustrato brevemente le linee portanti di un provvedimento che sarà a breve sottoposto all’esame del Consiglio, relativo al riordino della polizia municipale. E’ stato poi approvato un disegno di legge per l’adesione dell’Italia al Trattato di Prum relativo all’approfondimento della cooperazione transfrontaliera a fini di contrasto del terrorismo, alla criminalità transfrontaliera e alla migrazione illegale; il disegno di legge era già stato approvato nella precedente legislatura, ma era decaduto.
Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Giulio Tremonti, il Consiglio ha anche approvato un decreto presidenziale che autorizza l’assunzione nell’anno 2008 di un contingente di personale a tempo indeterminato, pari a 3917 unità complessive, nell’Arma dei carabinieri, nella Polizia di Stato, nella Guardia di finanza, nella Polizia penitenziaria e nel Corpo forestale dello Stato.
Il Consiglio dei Ministri ha poi dichiarato lo stato d’emergenza per consentire il rapido ed efficace concorso dell’Italia alle attività di assistenza e soccorso alle popolazioni colpite dal gravissimo sisma in Cina.
Il Consiglio ha inoltre deliberato:
su proposta del Ministro degli affari esteri, Franco Frattini:
- il collocamento fuori ruolo presso la Presidenza della Repubblica dell’Ambasciatore Rocco Antonio CANGELOSI, con l’incarico di Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica;
su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, Giulio Tremonti:
- l’avvio della procedura per la nomina del dottor Attilio BEFERA a Direttore dell’Agenzia delle entrate;
su proposta del Ministro della difesa, Ignazio La Russa:
- il conferimento del grado di generale ispettore capo al generale ispettore del Corpo di commissariato aeronautico Giuseppe LIGUORI.
Infine il Consiglio ha esaminato, su proposta del Ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, alcune leggi regionali, a norma dell’articolo 127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 15,50.

mercoledì 21 maggio 2008

Cdm a Napoli: rispunta Bertolaso ai rifiuti. Reato immigrazione clandestina in disegno di legge


Abolizione dell'Ici sulla prima casa, detassazione degli straordinari, assunzione di 3.917 uomini delle forze armate, probabile intesa con le banche per la rinegoziazione dei mutui. Questi i primi principali provvedimenti assunti nell'attesissimo Consiglio dei ministri di Napoli che ha avuto ovviamente al centro l'emergenza rifiuti e il problema della sicurezza.
Sul primo punto il Governo ha deciso di nominare il capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'emergenza rifiuti. Sono state individuate anche le discariche che dovranno essere aperte: sette siti per almeno 10 milioni di tonnellate di immondizia che per ovvi motivi restano al momento top secret come parte del decreto. Per superare l'emergenza saranno costruiti oltre ai termovalorizzatori, già in programma, di Acerra, di S.Maria La Fossa e di Salerno, se ne dovrebbe aggiungere infatti almeno un altro.

Il Cdm ha approvato anche il pacchetto di misure con un decreto legge, tre decreti legislativi e un disegno di legge. In quest'ultimo è stato, dati i contrasti anche all'interno della maggioranza, per il momento "insabbiato" il discuusso reato di immigrazione clandestina che prevede pene da 6 mesi a 4 anni. I tre decreti legislativi approvati introducono disposizioni più severe per il ricongiungimento familiare degli immigrati, sulla libertà di circolazione degli immigrati comunitari e sul diritto di asilo. Stralciata la norma che prevedeva la sospensione dei processi in corso in caso di richiesta di patteggiamento. Nel decreto legge trovano spazio nuovi poteri ai sindaci. Finora nei testi non è previsto l'uso dell'Esercito per motivi di sicurezza pubblica a sostegno della Polizia. Sì, invece, alla reclusione da 6 mesi a 3 anni per chi affitta appartamenti a clandestiniTuttavia il reato di immigrazione clandestina è stato invece inserito un disegno di legge.

SICUREZZA: LA RUSSA, NEL PACCHETTO C'E' REATO IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Nel pacchetto sicurezza "c'è il reato di immigrazione clandestina che aveva proposto Alleanza nazionale quando fu fatta la legge Bossi-Fini. Alla fine ci hanno dato ragione". Lo ha annunciato il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, lasciando il palazzo della Prefettura di Napoli al termine del Consiglio dei Ministri.
Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, sottolinea invece l'importanza delle misure prese oggi dal Cdm: "indicazioni e soluzioni chiare per rispondere alle esigenze prioritarie dei cittadini", a dimostrazione che "il governo Berlusconi mantiene gli impegni". "Più sicurezza - spiega Gasparri - con l'introduzione del reato di immigrazione clandestina e un maggiore controllo del territorio attraverso un massiccio impiego delle forze dell'ordine anche grazie a nuove assunzioni. Più soldi nelle tasche degli italiani con l'approvazione del pacchetto fiscale che prevede la detassazione degli straordinari e l'abolizione dell'Ici sulla prima casa".
"E poi - aggiunge ancora il presidente dei senatori del Pdl - scelte immediate e chiare per affrontare l'emergenza rifiuti in Campania, con la costruzione di almeno tre nuovi termovalorizzatori e l'efficace nomina di Guido Bertolaso a sottosegretario per l'emergenza rifiuti. Bertolaso saprà certamente operare per una rapida soluzione del problema in collaborazione con il governo e gli enti locali, ma anche avviando un dialogo con la popolazione per far capire che il degrado ambientale e l'inquinamento nascono dai rifiuti nelle strade, e non dai rifiuti depositati in discariche opportunamente individuate. Il governo ha quindi dato un segnale deciso - conclude - che ci auguriamo saprà trovare anche il pieno sostegno di tutte le forze parlamentari".

Il pacchetto sicurezza è stato approvato dal Consiglio dei Ministri

Il pacchetto sicurezza è stato approvato dal Consiglio dei Ministri che si è svolto oggi a Napoli. Tre disegni di legge e un decreto legge, con la conferma dell'inserimento del reato di clandestinità (si attendono le reazioni), con l'aggravante delle pene per i reati commessi da clandestini e 3917 effettivi da distribuirsi fra le varie Forze Armate.

Cdm vara norme sicurezza, reato immigrazione clandestina

NAPOLI (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto sicurezza, contenente norme di contrasto alla criminalità e che prevede il reato di immigrazione clandestina.

Lo hanno riferito fonti governative, mentre al termine del Cdm riunito a Napoli, il ministro per le Attività culturali, Sandro Bondi, ha detto ai giornalisti che "sul reato di immigrazione clandestina non c'è stato nessuno scontro tra i ministri", dopo le polemiche dei giorni scorsi sull'opportunità di questa misura.

Il nuovo reato prevede pene che vanno da sei mesi a quattro anni ed è stato "proposto da An", ha sottolineato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, uscendo dal Cdm, dopo che si era parlato di veti da parte del suo partito alla norma.

Il pacchetto si sviluppa in un decreto legge, un disegno di legge e tre decreti legislativi -- questi ultimi rispettivamente su richiesta d'asilo, ricongiungimenti familiari e allontanamento dei cittadini comunitari che delinquono.

"E' stato approvato al 100%", ha riferito una fonte governativa, aggiungendo che tra le disposizioni varate non vi è quella sull'impiego dell'esercito.

Tra le altre misure, pene fino a tre anni per utilizzo di minori ai fini di accattonaggio, con perdita della patria potestà nel caso si tratti dei genitori; da sei mesi a tre anni e multa da 10 a 40mila euro per chi affitta casa a clandestini; inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe; più poteri ai sindaci in materia di sicurezza urbana e incolumità pubblica; maggiori competenze alla polizia municipale con accesso alla banca dati del Viminale; possibilità di ottenere la cittadinanza se ci si sposa con un italiano solo dopo due anni se si è residenti in Italia, tre anni se si risiede all'estero (prima bastavano sei mesi); lotta ai graffitari.

Varata anche, ha aggiunto la fonte, l'assunzione di 3.117 persone nel comparto Difesa.

Come annunciato nei giorni scorsi dal responsabile del Viminale Roberto Maroni, il provvedimento varato oggi dal governo riprende in parte quanto previsto dal pacchetto sicurezza stilato dall'ex ministro dell'Interno del governo Prodi Giuliano Amato, che prevedeva tra l'altro disposizioni di contrasto allo sfruttamento dei minori nell'accattonaggio con la reclusione fino a tre anni, più poteri ai sindaci, rafforzamento del ruolo dei vigili urbani e norme anti-graffiti.

Disco verde del Governo al pacchetto sicurezza

Disco verde del governo al "pacchetto sicurezza". Il Consiglio dei ministri, riunito a Napoli, ha varato le misure sulla sicurezza. I provvedimenti del governo sulla sicurezza prevedono anche delle misure per contrastare l'immigrazione clandestina.
Il reato di immigrazione clandestina sarebbe introdotto in un disegno di legge, mentre in un decreto legge è prevista l'aggravante per chi commette reati in clandestinità. Non sarebbe previsto un pattugliamento misto tra le forze dell'ordine e l'esercito. Sarebbero varate anche 3.917 assunzioni nelle forze armate.

Audiovideo della conferenza stampa a termine del Consiglio dei Ministri

Link

CARABINIERI AUSILIARI AL MACERO

Come lo Stato ha dimenticato tanti giovani che avevano prestato servizio nell’Arma. Con un colpo di legge ed uno dei Giudici.
***
C’era una volta il Carabiniere ausiliario. Era un ragazzo per bene, educato, proveniente da famiglie sane, che – dopo severe selezioni – veniva reclutato dallo Stato ed impiegato per lo più in quei servizi logoranti da cui si cercava di esonerare i cosiddetti effettivi.
Ne ho conosciuti tanti. Il Carabiniere ausiliario veniva armato, vestito e mandato a svolgere servizio di vigilanza, quando andava bene, o ad un G8 a Genova, quando andava meno bene.
Poi nel Palazzo è cambiata la visione della difesa e il sistema di reclutamento si è convertito da misto, cioè obbligatorio e volontario, a puramente volontario. Con un colpo di legge, sono così spariti i Carabinieri ausiliari. Non però le legittime aspirazioni di quanti fra questi avevano servito lo Stato e non erano frattanto riusciti a transitare nel servizio permanente. Ma di questo lo Stato non si è curato.
Oggi, ai sensi del primo comma dell’art. 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, il reclutamento del personale nelle carriere iniziali delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare è riservato ai volontari di Esercito, Marina ed Aeronautica in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale, in servizio o in congedo.
Invece, un militare congedatosi senza demerito dopo avere prestato servizio per un anno presso la stessa Arma dei Carabinieri non può partecipare ai concorsi banditi da quest’ultima.
Tale disparità di trattamento, derivante direttamente dalla legge 23 agosto 2004, n. 226, risulta irragionevole ed illogica onde risulta costituzionalmente illegittima in riferimento all’art. 3 della Costituzione.
Un ausiliario per cui ho predisposto un ricorso al TAR Lazio – dopo essersi congedato dall’Arma dei Carabinieri nel settembre 2005 – aveva invano atteso l’indizione di un concorso per l’arruolamento aperto anche al personale civile. Poi, però, a partire dal 1° gennaio 2006, la nuova disciplina ha riservato l’arruolamento nei carabinieri a coloro che avessero svolto servizio presso l’Esercito, la Marina o l’Aeronautica.
E’ illogico che il militare dell’esercito che ha svolto un anno di ferma volontaria abbia il requisito necessario all’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri mentre il medesimo difetti in capo a colui che ha prestato servizio militare – parimenti volontariamente e per un anno – presso l’Arma dei Carabinieri.
Dovrebbe tutt’al più disporsi il contrario, dovendo il legislatore favorire per l’assunzione nell’Arma colui che ha già svolto servizio da carabiniere piuttosto che quello che ha militato in altre forze armate.
La stessa organizzazione dell’Arma trarrebbe vantaggio da una disposizione opposta a quella ora vigente, in quanto si presume che gli ex carabinieri siano più affini e/o utili di chi ha avuto esperienze di altra natura e presso altre amministrazioni.
Non v’è dubbio, quindi, che a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 226/2004, si sia prodotta nell’ordinamento legislativo una disparità di trattamento fra chi aveva a quell’epoca svolto il servizio militare di un anno presso l’Arma dei Carabinieri e chi invece presso l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica.
Infatti, mentre ai primi è precluso l’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri (nonché presso le altre forze di polizia), ai secondi invece è addirittura riservata la totalità dei posti a concorso.
Eppure le due ipotesi – a tutto voler concedere – sono riferibili a una medesima fattispecie: la prestazione di un servizio militare di durata annuale. La logica vorrebbe che il carabiniere in congedo fosse addirittura favorito nel bando di concorso per l’arruolamento di Carabinieri. Cioè, oltre ad avere il pieno diritto di partecipare al concorso, dovrebbe altresì avvantaggiarsi di un punteggio maggiore nella graduatoria di merito, se non di una riserva.
Onde valutare se tale discrimine non sia irragionevole e non comporti, conseguentemente, un’ingiustificata compressione del diritto alla parità di trattamento (anche con riferimento alla legittima aspettativa di godere di pari opportunità di lavoro), occorre procedere secondo il paradigma logico proprio dei giudizi di ragionevolezza: innanzitutto, bisogna individuare quali siano gli interessi di rilievo costituzionale che il legislatore ha ritenuto di far prevalere nella sua discrezionale ponderazione degli interessi attinenti alle due fattispecie trattate differentemente e, quindi, occorre raffrontare il particolare bilanciamento operato dal legislatore nell’ipotesi denunziata con la gerarchia dei valori coinvolti nella scelta legislativa quale risulta stabilita nelle norme costituzionali.
La legge n. 226/2004, come è noto, è ispirata la volontà di snellire i ranghi delle forze armate e, al contempo, di professionalizzare il relativo personale attingendolo esclusivamente dai volontari e non più dagli ascritti alla leva obbligatoria.
In quest’ottica, è ragionevole e congruo sospendere la leva militare obbligatoria, ma non certo discriminare coloro che frattanto hanno svolto servizio ausiliario nell’Arma dei Carabinieri e che, in base alla precedente normativa, avrebbero avuto titolo per aspirare al reclutamento dei Carabinieri in servizio permanente effettivo.
Tale trattamento palesemente deteriore, che colpisce paradossalmente proprio chi ha già svolto servizio presso l’Arma dei Carabinieri, si palesa sicuramente illogico ed incongruo.
Considerata alla luce dei valori costituzionali coinvolti, la ponderazione degli interessi compiuta dal legislatore con le disposizioni impugnate, e ora descritta, si rivela palesemente irragionevole, in quanto comporta un bilanciamento dei valori arbitrariamente differenziato e contrastante con quello presupposto dalla Costituzione, all’art. 3, riguardo al divieto di discriminazione e al principio di uguaglianza.
Semplice vero? Eppure il TAR del Lazio la pensa in modo differente e, con la recente ordinanza n. 2184/2008 del 23 aprile scorso, ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale introdotta nel ricorso di un Carabiniere ausiliario in congedo.
Più precisamente, il TAR ha statuito che "non è prevedibile un esito favorevole del ricorso in quanto il provvedimento impugnato risulta conforme all’art. 16 della Legge n. 226/2004 e tale norma non appare affetta dai vizi di legittimità costituzionale prospettati dalla parte ricorrente".
E la chiamano Giustizia!

Avv. Giorgio Carta
gcarta@studiolegalecarta.com

lunedì 19 maggio 2008

Comunicato stampa COCER Marina ed Aeronautica

COMUNICATO STAMPA
Oggetto: Disegno di legge del Senatore RAMPONI n. 161 del 29 aprile 2008 (Riforma della Rappresentanza Militare)
*****
Il senatore Ramponi nuovamente approdato sui banchi del Senato inizia subito la XVI legislatura proponendo un provvedimento di facciata per il personale militare.
Infatti non si può che rimanere allibiti nel leggere il disegno di legge in epigrafe. Una ipotesi di riordino della rappresentanza militare che sembra ripreso da una fonte storica dall’archivio dell’evoluzione della R.M. negli ultimi decenni. Un vero cimelio d’archeologia riformatrice essendo lo stesso testo prodotto nella XIV legislatura e bocciato sonoramente dal COCER del tempo.
Possibile che il Senatore Ramponi, che si professa vicino al mondo militare, un ex generale che in passato ha ricoperto prestigiose cariche di vertice, che ricopre incarichi parlamentari legati alla difesa ormai da diverse legislature, non ultima anche quella di presidente della commissione difesa della camera nella XIV legislatura, sia così lontano dalla realtà del mondo militare??
Egli propone un modello di rappresentanza dei militari che è stato a più riprese rigettato dal mondo della rappresentanza stessa, dal corpo sociale (i militari) e persino da qualche avveduto stato maggiore di forza armata. Una sorta di rappresentanza retrograda e preistorica formata da "minus habens", con poteri e spazi limitatissimi. Noi che vogliamo un riconoscimento pieno del "ruolo sociale" non possiamo che continuare ad osteggiare tale proposta, in attesa che ne vengano di più condivisibili.
Peraltro non sappiamo, visto il preludio, se invitare il Sen. Ramponi ad occuparsi dei problemi veri dei militari che ad oggi relegano davvero in ultima posizione tali proposte di riforma della rappresentanza militare. Sono difatti davvero tanti e diversi i problemi nelle FF.AA.
C’è il grave problema dei precari, frutto di un’applicazione frettolosa e dilettantesca della così detta legge sul professionale, in pratica oggi le FF.AA. composte da professionisti, sono nella realtà una vera e propria fabbrica di disoccupati, di precari, di militari impiegati anche per oltre quattro anni e poi licenziati senza appello;
• C’è il problema dei risarcimenti ai militari che hanno operato in ambienti insalubri e in zona d’operazioni. In particolare i marinai che si sono ammalati per aver operato sulle navi militari pregne di amianto, circa 500 vittime da risarcire.
• C’è l’annoso problema della ricostruzione della carriera dei militari, una questione aperta ormai dalla metà degli anni ’90 e che per la cronica mancanza di fondi non è stata ancora definita.
• Ed infine non ultima per importanza è l’improcastinabile riforma del sistema previdenziale per i militari assunti a partire dagli anni ’90 che nella realtà sono privi di un sistema pensionistico complementare.
Quindi se il Senatore Ramponi vuole davvero lavorare per il mondo militare lo faccia, ma con proposte concrete, non con spot elettorali peraltro fuori tempo e poco appetibili per i militari.
Roma 15 maggio 2008
I PRESIDENTI DEI COCER MARINA E AERONAUTICA MILITARE
- C.F. ALESSIO ANSELMI;
- T.COL. GUIDO BOTTACCHIARI

SICUREZZA, COCER MARINA: NO A STATO DI POLIZIA, SI A POTENZIAMENTO GUARDIA COSTIERA


Roma, 19 maggio 2008 - Il Cocer della Marina Militare, in merito alla possibilità ventilata da esponenti del governo di "dare incarichi di Pubblica Sicurezza alle Forze Armate" per contrastare la clandestinità, mette le mani avanti e avverte: attenzione a non creare allarmismi "perché ci si potrebbe trovare senza saperlo in uno Stato di Polizia". E' quanto afferma il delegato Cocer della M.M. Antonello Ciavarelli, in una nota inviata al nostro portale di informazione.
"Ci sono più di dodicimila uomini della Marina Militare - continua Ciavarelli - appartenenti alla Guardia Costiera, che operano come Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria alle dipendenze del Ministero dei Trasporti, Interni, Ambiente, Difesa, Beni culturali, Giustizia ecc., svolgendo attività di polizia marittima, come concorso all’immigrazione clandestina, al traffico di stupefacenti in mare, come sicurezza ambientale, sicurezza della navigazione, antiterrorismo nei porti, controlli in mare ed a terra sulla regolarità e salubrità del pescato", basterebbe potenziare le loro attribuzioni senza "spendere milioni di euro per fare concorsi, arruolare e formare altri uomini per le Forze di Polizia". Tali considerazioni - ricorda Ciavarelli - "sono anche state enunciate dal vertice del Corpo che più volte ha espresso, in tutte le sedi, la necessità di un coordinamento fra le Forze di Polizia attraverso un Dipartimento del Mare."

SICUREZZA: FRATTINI, PREVENZIONE ANTI-SBARCHI CON MARINA E SATELLITE

Roma, 19 mag. (Adnkronos) - Nell'opera di contrasto all'immigrazione clandestina tramite pattugliamenti l'Italia ricorrera' anche alla Marina. Lo afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini, che, intervistato da Maurizio Belpietro, precisa che su tale fronte l'Italia utilizzera', oltre alla Marina "dei mezzi con un coordinamento europeo che sono la marina, gli elicotteri, gli aeroplani e un pattugliamento anche con una rete satellitare di collegamento". Frattini sottolinea, riferendosi a coloro che sono intenzionati a raggiungere illegalmente le coste italiane, che "se non li intercettiamo vicini ai porti di partenza quando poi li sorprendiamo in alto mare che stanno per morire e' chiaro che innanzitutto si deve salvare la vita. Se invece ce ne accorgiamo quando stanno per partire con un mezzo satellitare adeguato, che ovviamente gia' esiste, noi possiamo intervenire alla partenza". Tale sistema di rilevazione satellitare, spiega il titolare della Farnesina, "esisteva ma purtroppo avevamo una mancanza proprio qui in Italia. L'italia ha utilizzato poco i finanziamenti europei che sono consistenti. Solo per quest'anno l'italia avra' 35 milioni di euro, 70 miliardi delle vecchie lire, che verranno dati dall'europa solamente per interventi sull'immigrazione. Impiegarli, quindi, e' fondamentale".

Contro i clandestini esercito e marina


venerdì 16 maggio 2008

La Russa: «ipotesi pattugliamenti in grandi città»

Il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, durante la registrazione della trasmissione 'Porta a porta' che andrà in onda questa sera su RaiUno alle ore 23:25, non esclude che si possa ricorrere alla forma del decreto legge per rivedere la legge Gozzini e alzare i minimi edittali di alcune pene nell'ambito del cosiddetto pacchetto sicurezza.
«Non tutto il pacchetto sarà per decreto, ma lo saranno le misure più urgenti e necessarie. Per il resto ci saranno uno o più disegni di legge governativi che il Parlamento potrà trasformare subito in legge». Tra gli altri provvedimenti «che la gente ci chiede», ha detto La Russa: misure per impedire che «chi viene arrestato non torni immediatamente fuori, eventualmente alzando i minimi edittali, e che la certezza della pena non venga eliminata da troppi sconti: e qui - ha aggiunto - per recidivi reiterati potrebbero essere prevista una modifica della legge Gozzini». Misure da adottare con decreto legge? Si', «se vi è la necessità e urgenza di rimuovere l'allarme».
Il ministro della Difesa lancia poi l'ipotesi di passare dal poliziotto di quartiere alle 'pattuglie di quartiere', formate da un carabiniere, un poliziotto, un vigile urbano e un militare dell'Esercito per far fronte ai problemi della sicurezza nelle città. La Russa parla di «un pattugliamento terrestre nelle ore di maggior allarme sociale, a cui l'Esercito può contribuire con ufficiali e sottufficiali in esubero». «Partendo dalle aree metropolitane, 6-7 città - spiega ancora il ministro - dalle 18 alle 2 di notte ci potrebbero essere 100 gruppi di 5 persone: un poliziotto, un carabiniere, un soldato, un vigile urbano. Non più un carabiniere che è uno per quartiere e quindi ce ne sono 20-30 in una città, ma diventano 300, 400, 500 che con la loro divisa fanno opera di deterrenza, di prevenzione, fanno vedere che c'è lo Stato».

Ignazio La Russa, Ministro della Difesa, parla dei tre provvedimenti di Governo che saranno adottati con il cosiddetto "pacchetto sicurezza"

Porta a Porta - Puntata del 15 maggio 2008
Link

XVI LEGISLATURA - Atto parlamentare: 803

XVI LEGISLATURA - Scheda lavori preparatori
Atto parlamentare: 803
(Fase iter Camera: 1^ lettura)

"Disposizioni per l'immissione degli ufficiali ausiliari delle Forze armate nel servizio permanente effettivo" (803)
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Iniziativa Parlamentare
On. Angela NAPOLI
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Natura
ordinaria
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Presentazione
Presentato in data 7 maggio 2008; annunciato nella seduta ant. n. 4 del 13 maggio 2008.
***
Da assegnare alle Commissioni

giovedì 15 maggio 2008

Premio di fine ferma

Alla luce di quanto comunicato da PERSOMIL, il suddetto premio spetta per il solo periodo di ferma ulteriore di 12 mesi. Dobbiamo pertanto, tutti e dico tutti, impugnare tale provvedimento dinanzi le autorità competenti per ottenere il riconoscimento del suddetto premio per i primi 30 mesi.
Nell’occasione si comunica agli interessati che la Segreteria Provinciale del SUPU di Taranto, nella persona dell’Avv. Longone è a vostra completa disposizione per le delucidazioni del caso.

mercoledì 14 maggio 2008

Ministero della Difesa: proroga di un anno per 64 Ufp dell'Arma dei Carabinieri

Comunicato stampa - Roma - 13 maggio 2008
Il Ministro della Difesa La Russa: un anno di rafferma per gli Ufficiali in ferma prefissata dei Carabinieri prossimi al congedo.
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Il Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa, sensibile al tema "sicurezza" al momento all'attenzione del Governo, ha disposto la concessione di un ulteriore anno di rafferma agli Ufficiali in Ferma Prefissata, Sottotenenti o Tenenti del 9°, 10° e 11° corso dell'Arma dei Carabinieri, che termineranno la ferma iniziale di 30 mesi. Si tratta di 64 giovani Ufficiali. Coerentemente con l'impegno programmatico del Governo di accrescere gli indici di sicurezza del Paese e tenuto altresì conto di quanto stabilito relativamente agli otto corsi precedenti, il Ministro della Difesa ha ritenuto quindi opportuno raffermare queste preziose risorse, in attesa che la prossima legge finanziaria ne disciplini le procedure di stabilizzazione.

L'UNUCI è disponibile per eventuali utili azioni di sostegno

Scrivere a:
presidente@unuci.org
segreteria@unuci.org

martedì 13 maggio 2008

COCER INTERFORZE: SERVONO SPECIFICITA', RIORDINO DELLE CARRIERE E LOTTA LA PRECARIATO


Il presidente del Cocer interforze, Gen. Domenico Rossi, ha fatto il punto sulla situazione delle forze armate spiegando quali devono essere le priorità che il prossimo Governo dovrà affrontare. Il primo punto riguarda il riconoscimento per legge della specificità del comparto Difesa e Sicurezza rispetto al pubblico impiego che deve avere un riscontro previdenziale, normativo e economico. Subito dopo bisogna mettere mano al riordino delle carriere e trovare le risorse per combattere il precariato nelle forze armate e gestire il personale ritenuto in esubero.
"I militari con reddito più basso vivono ai limiti della povertà in condizioni aggravate dal dovere di conservare la necessaria dignità e dai limiti connessi col fatto di indossare una divisa - ha detto Rossi. Su questo fronte, occorre dare una risposta immediata, adottando politiche di sostegno alla qualità della vita delle famiglie di questa fascia di militari".

Secondo il Gen. Domenico Rossi i sostegni devono essere "di ogni tipo, dall'apertura di punti vendita privilegiati sotto il profilo fiscale, ai buoni benzina, dai centri di assistenza agli alloggi. Ferma restando l'assoluta necessità di avviare la previdenza complementare, da 12 anni prevista ma non avviata, e di sanare il pregresso".

Di fondamentale importanza anche la questione dell'uranio impoverito. "C'è la necessità morale di adottare politiche volte a consentire la massima assistenza normativa, economica e sanitaria al personale con neoplasie derivanti dalla specifica esposizione in ambienti con amianto o dall'avere svolto missioni nei vari teatri operativi, in particolari condizioni ambientali - ha sottolineato il presidente del Cocer Interforze".

FONTE

I MILITARI: TROPPI DI NOI AL LIMITE DELLA POVERTÀ

ROMA (10 maggio) - I militari con reddito più basso vivono «ai limiti della povertà». E' la denuncia del presidente del Cocer interforze, Domenico Rossi, che, all'indomani dell'insediamento del nuovo ministro della Difesa, Ignazio La Russa, spiega quali sono le priorità che il personale delle Forze armate indica al nuovo governo. La prima richiesta, spiega il generale Rossi, riguarda «il riconoscimento per legge della specificità del comparto Difesa e sicurezza rispetto al pubblico impiego». Una peculiarità, secondo il presidente del Cocer, che deve avere riscontri di tipo «previdenziale, normativo e economico».
Il generale Rossi, presidente dell'organismo che rappresenta i militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza, sottolinea che oggi «una larga parte del personale delle categorie con reddito inferiore vive ai limiti della povertà, in condizioni aggravate dal dovere di conservare la necessaria dignità e dai limiti connessi col fatto di indossare una divisa»: su questo fronte, occorre pertanto «dare una risposta immediata», adottando «politiche di sostegno alla qualità della vita delle famiglie di questa fascia di militari. Sostegni di ogni tipo, dall'apertura di punti vendita privilegiati sotto il profilo fiscale, ai buoni benzina, dai centri di assistenza agli alloggi. Ferma restando l'assoluta necessità di avviare la previdenza complementare, da 12 anni prevista, ma non avviata, e di sanare il pregresso».
I tumori da uranio impoverito. Ma c'è un'altra emergenza con cui dovrà presto fare i conti il neo ministro La Russa: i tumori per presunta contaminazione da uranio impoverito, e non solo. «C'è la necessità morale - afferma il generale - di adottare politiche volte a consentire la massima assistenza normativa, economica e sanitaria al personale con neoplasie derivanti dalla specifica esposizione in ambienti con amianto o dall'avere svolto missioni nei vari teatri operativi, in particolari condizioni ambientali».
Riordino delle carriere e personale in esubero. Altre questioni aperte: «Il riordino delle carriere e la lotta al precariato, una piaga che affligge ormai da anni anche le Forze armate - aggiunge il presidente del Cocer - Al nuovo governo chiediamo di sostenere quei volontari che, con più anni di ferma alle spalle, rischiano la disoccupazione: bisogna adottare politiche per immetterli nel servizio permanente delle Forze armate o nelle varie amministrazioni». C'è poi un altro aspetto giudicato dal Cocer di «assoluto rilievo» e cioè, conclude Rossi, «la gestione del personale ritenuto in esubero, la cui dignità è stata calpestata dal governo di centrosinistra nel momento in cui ne è stato previsto, con la Finanziaria 2008, il transito obbligatorio in altre amministrazioni».
http://www.ilmessaggero.it

Ecco l'elenco dei 37 sottosegretari nominati dal governo

SOTTOSEGRETARI DI STATO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI:
on. Maurizio Balocchi (Semplificazione normativa);
on. Paolo Bonaiuti (Editoria);
on. Michela Vittoria Brambilla (Turismo);
on. Aldo Brancher (Federalismo);
on. Rocco Crimi (Sport);
sen. Carlo Amedeo Giovanardi (Famiglia, droga e Servizio civile);
on. Gianfranco Miccichè (CIPE)

AFFARI ESTERI:
on. Stefania Gabriella Anastasia Craxi;
sen. Alfredo Mantica;
dott. Enzo Scotti

INTERNO:
sen. Michelino Davico;
on. Alfredo Mantovano;
sen. Nitto Francesco Palma

GIUSTIZIA:
sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati;
sen. Giacomo Caliendo

DIFESA:
on. Giuseppe Cossiga;
on. Guido Crosetto

ECONOMIA E FINANZE:
on. Luigi Casero;
on. Nicola Cosentino;
on. Alberto Giorgietti;
on. Daniele Molgora;
on. Giuseppe Vegas

SVILUPPO ECONOMICO:
sen. Ugo Martinat;
on. Paolo Romani;
on. Adolfo Urso

POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI:
on. Antonio Buonfiglio

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE:
on. Roberto Menia

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI:
sen. Roberto Castelli;
sig. Bartolomeo Giachino;
sen. Mario Mantovani;
sig. Giuseppe Maria Rerina

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI:
prof. Ferruccio Fazio;
on. Francesca Martini;
on. Eugenia Maria Roccella;
sen. Pasquale Viespoli

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA:
prof. Giuseppe Pizza

BENI E ATTIVITÀ CULTURALI:
on. Francesco Maria Giro

giovedì 8 maggio 2008

Ignazio La Russa: Ministro della Difesa


Ignazio La Russa sceglie Affaritaliani.it per la sua prima intervista da Ministro della Difesa.

"La composizione del governo mi soddisfa molto. E' il frutto di un ragionamento politico e non di aut aut e contrasti come quelli a cui in passato si era abituati tra le varie forze politiche che partecipavano al governo. Non ci sono nomi che sono specchietti per le allodole, ovvero messi lì solo per far vedere che c'è qualcuno di importante. Si tratta invece di un esecutivo che ha come prima qualità quella dell'affidabilità e dell'impegno politico con P maiuscola". "Anche se - spiega il reggente di Alleanza Nazionale - non manca una forte dose di novità e di presenza di giovani e di donne. Il risultato lo si vedrà dai fatti, le premesse ci sono e la speranza è di essere giudicati per quello che l'esecutivo riuscirà a fare e non sulla base di preconcetti".
La Russa per la prima volta ministro della Repubblica. Emozionato? "In realtà no, anche se sicuramente c'è una punta di commozione. Sono abituato alla politica e ai suoi alti e bassi, ma sicuramente una punta di commozione c'è, pensando non solo a me ma soprattutto al percorso di tanti che con me hanno ridato alla destra in questi ultimi decenni un ruolo e un significato che sembrava precluso".
Le spese militari? "Non è che vadano aumentate così tout court, va recuperata l'efficienza delle nostre Forze Armate e vanno date risposte alle esigenze degli uomini e delle donne che compongono le Forze Armate, perché sono un baluardo della libertà e della democrazia nel nostro Paese e sono un punto fermo per la ricerca della pace del mondo. Qualunque risorsa destinata a dare una risposta a queste esigenze è una cosa ben fatta".
Afghanistan, Libano... "Sui temi specifici penso che sia corretto parlare quando avrò avuto le consegne dal mio predecessore, il professor Parisi, che è uno dei ministri che si è meglio comportato nel governo Prodi, e quando avrò avuto occassione di effettuare i briefing con i capi delle Forze Armate. Per il resto le posizioni mie, di An e del Pdl rispecchiano la continuità con l'esecutivo Berlusconi di due legislature fa".
Tornerà la leva obbligatoria? "Penso proprio di no. Anche se non è stata abolita, è stata solo sospesa. E se fosse necessaria una mobilitazione ritornerebbe in vigore ma mi auguro che non sarà mai necessario. Però il termine corretto è sospensione e non abolizione della leva obbligatoria. Penso invece che, sotto forma volontaria, si debbano e si possano immaginare modi per offrire ai giovani l'occasione di una maggiore vicinanza alle Forze Armate. Avremo tempo di parlarne".

martedì 6 maggio 2008

Consiglio di Stato

Nella camera di consiglio odierna il Collegio giudicante ha ritenuto, accogliendo le nostre istanze difensive, che nel caso di specie, non sussistano le condizioni per pronunciarsi sull’istanza di sospensiva proposta dal Ministero della Difesa ed ha perciò rinviato ad una prossima udienza di merito (da fissarsi, come confermato dal Presidente titolare della Sezione che presiedeva il Collegio, su nostra istanza una volta che avremo proposto e depositato il nostro appello in quanto i due gravami vanno trattati congiuntamente).
Credo che a questo punto ci siano tutte le possibilità per ottenere un’udienza di merito prima della fine dell’anno.