“Ci sarà l'alba di un nuovo giorno anche per noi. Un'alba in cui ci sentiremo di nuovo bene e capiremo di non aver sbagliato percorso. Un'alba in cui ci sentiremo orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare. Un'alba che arriverà anche grazie a chi, quando staremo per cadere, ci porgerà la mano. E anche grazie a chi non lo farà” (Braveheart)

"Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso. La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono i meriti. E' nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro! L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla" (Albert Einstein 1879-1955)
Questo Blog nasce con il preciso intento di far sentire la propria voce ed esprimere il proprio pensiero liberamente e democraticamente.

...la flessibilità è una caratteristica meritevole, la precarietà è uno stato di sofferenza...
"Esorto tutti ad una presa di coscienza, esorto tutti a non subire un trattamento ignomignoso. Invito tutti a non subire gli eventi ma partecipare agli stessi. Bisogna portare ogni vicenda, ogni torto, ogni intento dilatorio dinanzi alle sedi giudiziarie ed in tutti i gradi del giudizio. Bisogna essere uniti e partecipi."
Google
 

STABILIZZAZIONE DEL RUOLO UFFICIALI DELLE FORZE ARMATE

La Comunità Europea con Direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, ha stabilito il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutti i lavoratori a tempo determinato del settore privato e pubblico (tanto per chi soggiace a diritto pubblico quanto per chi viene sottoposto a diritto privato) una volta che venissero maturati determinati requisiti.

L’ITALIA, in applicazione della riportata Direttiva 1999/70/CE ha emanato il Decreto Legislativo 6 settembre 2001, n. 368, che garantisce, tra le altre cose, il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato a tutti i dipendenti a tempo determinato, una volta che vengano superati i trentasei mesi di servizio con proroga.

Le sentenze della Corte di Giustizia Europea Ruoli C-212/04, C-53/04, C-180/04, tra luglio e settembre 2006, hanno ribadito il diritto alla trasformazione del rapporto a tempo indeterminato per tutta la compagine dei dipendenti pubblici (confermando il contenuto di cui alla Direttiva 1999/70/CE), ovvero anche il diritto al risarcimento per equivalente.

Di conseguenza, lo Stato Italiano, in deroga all’art.36, c.5, D.Lgs. n.165/01, il 27.12.2006, con Legge 296/06 (Finanziaria 2007) ha disposto (art. 1 cc.417, 420, 519, 523, 526), la stabilizzazione (id est: trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato, a tempo indeterminato) di tutto il personale della Pubblica Amministrazione assunto a tempo determinato per un periodo superiore ai 36 mesi, a partire da quello in servizio al 01.01.2007; infatti sarebbe risultato eccessivamente oneroso per le finanze statali procedere alla concessione di un immediato “risarcimento per equivalente” a tutto il personale in possesso del citato requisito.

La “Stabilizzazione” è semplicemente una sanatoria, conseguente a contingenti decisioni prese in ambito europeo.

Per inciso, durante l'anno 2009, il Sig. Y. G., un ufficiale ausiliario del Corpo delle Capitanerie di porto (congedato durante l’anno 2007), è stato stabilizzato nella P.A. proprio in virtù del triennio di servizio maturato nel Corpo delle Capitanerie di porto

Si vuole infatti precisare che il comma 519, articolo unico della legge finanziaria 2007, ha disposto una procedura di assunzione straordinaria di personale della Pubblica Amministrazione, parallela, anche se diversa, a quella relativa alle ordinarie assunzioni.

Secondo la "Difesa" il comma 519, articolo 1 della legge n. 296/06 prevede la stabilizzazione del personale del pubblico impiego in ragione del 20% del fondo di cui al comma 96, art.3, Legge n. 311/04.

Il riportato "fondo" afferisce la disponibilità nei riguardi delle assunzioni in deroga al c.d. blocco del "turn over" stabilito con il comma 95, art. 3, Legge n. 311/04.

Tale divieto generalizzato di assunzioni di personale a tempo indeterminato imposto alle pubbliche amministrazioni per il triennio 2005-2007 dal comma 95 dell'articolo unico della finanziaria 2005 (legge 30 dicembre 2004, n. 311), non riguarderebbe il personale dipendente delle Forze armate, e ciò in quanto la detta norma precisa che sono fatte salve le assunzioni connesse con la professionalizzazione delle Forze armate di cui alla legge 14 novembre 2000, n. 331, al decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, ed alla legge 23 agosto 2004, n. 226.

Conseguentemente, le Forze Armate non potrebbero accedere allo speciale fondo, istituito dal successivo comma 96 per finanziare, in deroga al divieto di cui al suddetto comma 95, quelle assunzioni che si rendessero necessarie per fronteggiare indifferibili esigenze di servizio di particolare rilevanza ed urgenza; pertanto i dipendenti precari delle Forze Armate non potrebbero beneficiare delle stabilizzazioni di cui al comma 519 dell'articolo unico della finanziaria 2007 (L. n. 296/2006), in quanto tale disposizione, per istituire il necessario nuovo fondo per finanziare tali stabilizzazioni, scorpora il 20% del fondo di cui al citato comma 96 della finanziaria 2005.

A ben guardare, il comma 519, articolo 1 della legge n. 296/06 prevede la c.d. stabilizzazione del personale del pubblico impiego statuendo apposito fondo, corrispondente ad una quota (20%) delle risorse di cui al precedente comma 513, e non già al c. 96, art. 3, L. 311/04 tout court; in particolare, si sottolinea che il comma 513 rifinanzia il fondo di cui al c. 96.

Ma già il comma 96 art.3, L.311/04 consisteva in un rifinanziamento del precedente fondo c.d. "in deroga al blocco delle assunzioni" stabilito dall'art. 3, comma 54, della legge n. 350 del 2003.

Il comma 55 della sessa legge stabiliva, poi, che le deroghe di cui al precedente comma – quindi le richieste di assunzione in deroga al "blocco" - erano autorizzate secondo la procedura di cui all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni; e che nell’ambito delle procedure di autorizzazione delle assunzioni è prioritariamente considerata l’immissione in servizio degli addetti a compiti connessi alla sicurezza pubblica, al rispetto degli impegni internazionali, alla difesa nazionale, al soccorso tecnico urgente, alla prevenzione e vigilanza antincendi e alla protezione civile; con ciò autorizzando anche le Forze Armate (in particolare il Ruolo Ufficiali) all'accesso al fondo di che trattasi, come infatti è avvenuto.

A fortiori si sottolinea che in tutti i provvedimenti di Autorizzazione all'assunzione del personale nelle pubbliche amministrazioni in deroga al c.d. "blocco", per gli anni 2004-5-6 e proprio per lo stesso anno di riferimento della stabilizzazione – 2007 - (cfr: D.P.R. 25 agosto 2004, D.P.R. 6 settembre 2005, D.P.R. 28 aprile 2006, D.P.R. 29 novembre 2007), è previsto il beneficio di una parte del fondo di che trattasi in favore del personale delle FFAA.

Nonostante tanto, la "Difesa", in maniera alquanto contraddittoria, sostiene le FFAA essere sottratte al beneficio di cui alla spartizione del fondo in parola.

Invero le Forze Armate, non sono esonerate in toto dal suddetto blocco generalizzato delle assunzioni, né, di conseguenza, ad esse è precluso l'accesso al fondo di cui al comma 96 art. 1 L. 311/04.


Assunzioni connesse con la professionalizzazione

La norma infatti non fa salve tutte le assunzioni delle Forze armate, ma soltanto quelle finanziate dalla legge 14 novembre 2000, n. 331, dal decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e dalla legge 23 agosto 2004, n. 226, ovverosia:

· per quel che attiene le FFAA, le assunzioni relative ai ruoli non direttivi e quelle del personale destinato all'inquadramento, alla formazione ed all'addestramento dell'organico da professionalizzare;

· per quel che attiene il Corpo delle Capitanerie di porto, le sole assunzioni delle categorie del ruolo truppa;

tanto, a mente della L. 331/00 e dell'art. 23, c. 3, e dell'art. 28, c. 1, L. 226/04, (come, peraltro confermato dallo stesso D.P.R.6 settembre 2005).

Infatti, la normativa relativa alla professionalizzazione di cui alla Legge 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04, prevede (in coerenza con gli oneri di cui alla tabella "A" della L. 331/00, e a decorrere dall'anno 2007, dalle tabelle "C" ed "E" di cui alla L. 226/04), per quel che attiene le Forze Armate (ad esclusione del corpo delle Capitanerie di porto):

· l'aumento di 10.450 unità del ruolo dei volontari di truppa in servizio permanente,

· il reclutamento di 30.506 volontari del medesimo ruolo in ferma prefissata,

· il mantenimento in servizio di circa 31.500 volontari di truppa in ferma breve,

Di più stabilisce che al fine di compensare il personale in formazione è computato un contingente di volontari in ferma prefissata di un anno determinato annualmente nelle misure di seguito indicate:

· 4.021 unità nell'anno 2005;

· 821 unità, in ciascuno degli anni dal 2006 al 2011;

· 749 unità, in ciascuno degli anni dal 2012 al 2020.

Infine dispone, al fine di inquadrare, formare e addestrare i volontari in ferma prefissata di un anno, un contingente di personale militare determinato annualmente nelle misure di seguito indicate:

· nell'anno 2005: 210 ufficiali, 350 marescialli, 350 sergenti, 1.743 volontari in servizio permanente;

· negli anni dal 2006 al 2007: 120 ufficiali, 200 marescialli, 200 sergenti, 996 volontari in servizio permanente;

· negli anni dal 2008 al 2020: 90 ufficiali, 150 marescialli, 150 sergenti, 747 volontari in servizio permanente.

Per quel che riguarda il Corpo delle Capitanerei di porto l'assunzione ed il mantenimento in servizio di:

· 3.500 volontari di truppa in servizio permanente del Corpo delle Capitanerie di porto,

· 1.775 volontari in ferma ovvero in rafferma del Corpo delle Capitanerie di porto,

In più al fine di compensare il personale in formazione non impiegabile in attività operative stabilisce un contingente di volontari in ferma prefissata di un anno nelle misure di seguito indicate:

· 200 unità nell'anno 2005;

· 235 unità negli anni 2006 e 2007;

· 5 unità in ciascuno degli anni dal 2008 al 2015.

Sotto tale segno la normativa sulla professionalizzazione delle Forze Armate prevede precisi fondi per l'attuazione del disposto normativo stesso (infatti, ai sensi dell'art. 81 della Costituzione Italiana, ogni legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte).

Da tanto, si precisa che gli unici oneri e relativi fondi previsti dalla detta normativa per l'assunzione del personale da professionalizzare si rinvengono nella Tabella "A" di cui alla legge 331/00 e alle Tabelle "C" ed "E" di cui alla L. 226/04; ovverosia 500.000.000 euro per le FFAA e 70.000.000 per il ruolo truppa delle Capitanerie di porto.

Tanto a fronte di una spesa pari a 9.000.000.000, per mantenere il personale delle Forze armate (escluso il Corpo CP), e di 500.000.000 per quello del Corpo delle Capitanerie.

Per quanto sopra citato, risulta di tutta evidenza che le uniche assunzioni del ruolo ufficiali connesse con la professionalizzazione delle FFAA di cui alle leggi 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04 attengono i seguenti contingenti:

a) nell'anno 2005, 210 ufficiali;

b) negli anni dal 2006 al 2007, 120 ufficiali;

c) negli anni dal 2008 al 2020, 90 ufficiali.

Per le restanti assunzioni di ufficiali delle FFAA, invece, si utilizzano gli ordinari stanziamenti inscritti nei fondi strutturali del Dicastero della Difesa, che, logicamente nulla hanno a che fare con i fondi e quindi con le assunzioni di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04.

Per quel che attiene il Corpo delle Capitanerie, invece, alcuna componente del ruolo ufficiali è legata alla formazione del personale da professionalizzare; infatti il reclutamento degli ufficiali del "Corpo" interviene grazie agli ordinari stanziamenti del Dicastero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Risulta, poi, del tutto inconferente con le assunzioni connesse con la professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04) l'inclusione, a partire dal 01.01.2006, delle dotazioni organiche del Ruolo Ufficiali delle FFAA nel decreto di cui all'art.2, c.3 del D.Lgs. 215/04.

Infatti la Legge 2 Dicembre 2004, n.299 (non già il D.lgs. 215/01) stabilisce da un lato, le dotazioni organiche del ruolo ufficiali, dall'altro, che il reclutamento del ruolo ufficiali è regolamentato secondo le disposizioni di cui all'art.60 e seg. del D.Lgs. 490/97, fino all'anno 2009, con ciò vanificando ogni tentativo di ricondurre in toto l'assunzione del personale del ruolo ufficiali delle FFAA o la determinazione organica dello stesso alla normativa sulla professionalizzazione di cui alla L.331/00, al D.Lgs. 215/01, e alla L. 226/04.

Ammesso e non concesso, poi, che la circostanza possa definirsi dirimente della connessione delle assunzioni del Ruolo Ufficiali delle FFAA con la normativa sulla professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04), comunque il Ruolo Ufficiali del Corpo delle Capitanerie di porto ne sarebbe escluso, stante la mera considerazione che l'ultimo decreto sull'organica del detto ruolo datato 9.11.2004 risulta adottato ai sensi e per gli effetti del combinato del disposto normativo di cui all'art. 1 e 60 del D.Lgs. 490/97, attinente il "Riordino del reclutamento, dello stato giuridico e dell'avanzamento degli ufficiali, a norma dell'articolo 1, comma 97, della legge 23 dicembre 1996, n. 662", pertanto altra destinata normativa del tutto inconferente con la Professionalizzazione delle FFAA.

Né la normativa sulla professionalizzazione prevede alcunché per il Ruolo Ufficiali del Corpo delle Capitanerie di porto; anzi a ben vedere la gestione del detto personale viene ex lege esclusa dallo stesso dettato normativo (cfr: art.3, c. 1, lett. a, L. 331/00, art. 1, c.1 D.Lgs. 215/01, art. 27, 28 L .226/04).

La prova di tanto si ha nel D.P.R. 6 settembre 2005, recante "autorizzazione ad assunzioni di personale nelle pubbliche amministrazioni, a norma dell'articolo 1, commi 95, 96 e 97 della legge 30 dicembre 2004, n. 311".

Infatti in tale anno aldilà delle 210 assunzioni di ufficiali delle FFAA connesse con la professionalizzazione si sono assunti circa 450 ufficiali delle FFAA, con i fondi per le assunzioni in deroga.

Se effettivamente fosse come sostenuto dalla Difesa, ovverosia che a far data dal 1.01.2006 tutte le assunzioni del ruolo ufficiali fossero connesse con la normativa di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04, ci si domanda come potrebbe mai essere che proprio la stessa normativa sulla professionalizzazione disponga per l'anno 2005 l'assunzione di personale che, secondo la Difesa, solo a far data dall'anno successivo avrebbe dovuto "rientrare" tra le assunzioni connesse con la professionalizzazione; ovvero anche, come sia stato possibile per il ruolo ufficiali delle FFAA attingere lo stesso anno (2005) tanto ai fondi sulla professionalizzazione tanto a quelli sulla stabilizzazione, se non in virtù di un "diversa" destinazione delle risorse!

Infatti, ammesso e non concesso – perchè è circostanza impossibile, né mai provata –, poi, che a partire dal 2006 le risorse già previste specificamente per la professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04), siano state utilizzate anche per l'assunzione del Ruolo Ufficiali delle FFAA, questo non dovrebbe significare che in quel momento le Forze armate sono state "sottratte al blocco delle assunzioni ed alla relativa deroga di cui al comma 96.

Si tratterebbe, come è evidente, di differenti risorse economiche, a cui le Forze Armate (in particolare il Ruolo Ufficiali) hanno avuto accesso alternativamente, in relazione alle proprie esigenze concrete ed alle concrete disponibilità dei relativi fondi, tutti in astratto accessibili.

Ma si ribadisce che la circostanza è del tutto irrealistica stante il fatto che le risorse messe a disposizione dalla professionalizzazione (di cui alla L. 331/00, D.Lgs. 215/01, e L. 226/04) hanno interessato il solo personale "non direttivo" delle FFAA, del quale notoriamente non fa parte il Ruolo Ufficiali; eccezion fatta per il personale assunto per la formazione, mai l'assunzione di alcun ufficiale delle Forze armate è stata garantita da alcun fondo sulla professionalizzazione, né è possibile riscontrare una simile affermazione nella normativa di che trattasi.

Ora, se già nel 2005, come del resto anche nel 2006 e addirittura nello stesso 2007 le FF.AA. sono state autorizzate ad accedere al detto fondo - per giunta proprio per le assunzioni che si vorrebbe far ricadere nella professionalizzazione, quelle che sarebbero dovute essere certamente escluse dal blocco e dal relativo fondo - non si vede per quale ragione le Forze armate non abbiano proceduto a richiedere l'autorizzazione all'accesso al fondo de quo anche per la richiesta di stabilizzazione dei propri "ufficiali precari", peraltro per far fronte a nuove ed autonome esigenze (quelle relative appunto alla stabilizzazione dei dipendenti precari), totalmente diverse, se non addirittura diametralmente opposte, a quelle sottese alla professionalizzazione.

Peraltro, si aggiunga sommessamente che, anche a voler escludere l'accesso delle FF.AA. all'originario fondo di cui al comma 96 della finanziaria 2005, si deve tener presente che, nel momento in cui la finanziaria 2007 ha scorporato il 20% del suddetto fondo, ha bloccato tale quota, mutandone la destinazione. In altri termini, quel 20% non fa più parte del fondo originario, ma costituisce un nuovo fondo, con una nuova destinazione, accessibile soltanto per finanziare le stabilizzazioni di cui al comma 519 della finanziaria 2007. Di conseguenza l'originaria destinazione del primo fondo (le assunzioni urgenti in deroga al blocco del turn over) diventa oggi del tutto irrilevante con riferimento a quel 20% che oggi costituisce un fondo nuovo, autonomo e diverso.

Con specifico riferimento agli Ufficiali, la "Difesa" afferma che le assunzioni a tempo indeterminato (rectius in S.P.E.) degli Ufficiali non potrebbero accedere al fondo di cui al comma 519, in quanto si tratterebbe di assunzioni "funzionali" alla riforma della professionalizzazione, che dunque andrebbero effettuate solo con i fondi propri della professionalizzazione, e non con i fondi del comma 519.

Tuttavia, neanche tale assunto pare condivisibile. Innanzi tutto lascia perplessi il fatto che le assunzioni a tempo indeterminato degli ufficiali delle FFAA possano essere considerate istituto giuridico connesso alla riforma della professionalizzazione, visto che già all'epoca dei fatti (1 gennaio 2007) la riforma era compiuta, in quanto legata alla contingenza dell'abolizione del servizio di leva e alla riduzione dell'organico delle FFAA a 190.000 unità, dunque fisiologicamente temporanea, pensata e realizzata per la "graduale sostituzione leva con militari di professione" (si vedano in tal senso le norme istitutive di tale riforma: legge 14 novembre 2000, n. 331, decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, legge 23 agosto 2004, n. 226).

Inoltre, anche a volere riscontrare tale rapporto funzionale, ciò non toglie che le stesse assunzioni possano essere considerate altrettanto necessarie (al pari degli omologhi colleghi dell'Arma dei Carabinieri) pure con riferimento alla stabilizzazione dei precari, e ciò proprio in base alla ratio sottesa al comma 519.

D'altronde, non bisogna dimenticare che il comma 519 disciplina non le assunzioni tout court, bensì solo quelle mirate, appunto, alla stabilizzazione dei precari. In altri termini, se l'Ufficiale "militare di professione" è pure precario, non si vede per quale ragione non possa accedere alla stabilizzazione ex art. 519.

Peraltro è solo il caso, brevemente di accennare che il c. 95, L. 311/04, non fa salve solamente le assunzioni connesse con la professionalizzazione delle FFAA di cui alle leggi L. 331/00, D.Lgs. 215/01, L. 226/04, ma pure quelle connesse con la professionalizzazione dell'Arma dei carabinieri di cui all'articolo 3, comma 70, della legge 24 dicembre 2003, n.350.

Queste ultime assunzioni, in particolare, intervengono a completamento del programma di sostituzione dei carabinieri ausiliari (di cui all’art. 21 della legge 28 dicembre 2001, n.448 e dell’articolo 34, comma 8, della legge 27 dicembre 2002, n. 289), che dispone che in relazione alla necessità di procedere alla progressiva sostituzione dei carabinieri ausiliari in deroga a quanto stabilito dall’articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, è attivato un arruolamento di contingenti annui di carabinieri in ferma quadriennale.

Il successivo c. 96 art. 1 della L. 311/04 ha disposto, in deroga al divieto di cui al comma 95, per le amministrazioni ivi previste, apposito fondo per le assunzioni che si rendessero necessarie per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, asservendo l'autorizzazione alle modalità di cui all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n.449, e successive modificazioni.

Ha, infine, statuito al c.96 che nell’ambito delle procedure e nei limiti di autorizzazione all’assunzione di cui al comma 97 è prioritariamente considerata l’immissione in servizio, in particolare, del personale necessario per assicurare il rispetto degli impegni internazionali e il controllo dei confini dello Stato, e degli addetti alla difesa nazionale.

Con ciò, pertanto, da un lato, ha escluso l'accesso al fondo di che trattasi al ruolo truppa tanto delle tre FFAA quanto dell'Arma dei Carabinieri, in quanto dotati di specifico fondo per le assunzioni connesse con la professionalizzazione dello stesso ruolo; dall'altro, ha riservato al personale del Ruolo Ufficiali sia delle FFAA che dell'Arma il beneficio di cui al c. 96, art. 1, L. 311/04.

Invero la finanziaria 2007 ha voluto estendere le risorse destinate alla stabilizzazione scorporando, in aggiunta, anche una porzione del già citato fondo, distinto ed autonomo istituito proprio per la riforma della professionalizzazione.

Di conseguenza, l'accesso al fondo ex comma 96 non può essere precluso in modo generalizzato alle Forze armate, ma al contrario costituisce una risorsa finanziaria a cui anche le FF.AA. (ed in particolare il ruolo ufficiali) possono accedere.

Ciò è comprovato anche dal successivo comma 97, che prevede, proprio con riferimento alle suddette autorizzazioni in deroga al c.d. blocco del turn over, che sia "prioritariamente considerata l'immissione in servizio degli addetti a compiti di sicurezza pubblica e di difesa nazionale" - peraltro ripercorrendo quanto già disciplinato dal riportato comma 55, articolo 3, L. 350/03 -.

Nel merito è solo il caso di accennare l'evidenza della frase che coinvolge le FFAA, e non già i soli corpi di polizia ad ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e corpo della Guardia di Finanza); infatti, qualora il legislatore avesse voluto intendere gli appartenenti alle sole forze di polizia (tanto ad ordinamento civile quanto militare), gli sarebbe bastato citare gli addetti a compiti di sicurezza pubblica; tutto ciò, come è noto, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 57 del C.P.P.

Il legislatore ha, comunque, messo a disposizione ulteriori risorse (di cui all'art. 1, c. 417, 419, L. 296/07); a fortiori nella circolare del 24 marzo 2007 del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nelle Pubbliche amministrazioni, si legge che le amministrazioni pubbliche non citate espressamente nel comma 519, in quanto sottoposte a specifiche disposizioni in materia di assunzioni ... adeguano i propri ordinamenti a quanto previsto dal medesimo comma 519 in termini di requisiti e modalità di assunzione, tenendo conto delle relative peculiarità e nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio.

Di più si sottolinea che la procedura di cui alla stabilizzazione del personale precario della pubblica amministrazione, prevede altresì (cfr: c. 526, art.1, L. 296/06) che tale procedimento si debba necessariamente estendere ai successivi due anni (2008, 2009); in questo caso, però le assunzioni devono essere garantite dai fondi strutturali del singolo Dicastero, come testimoniato dallo stesso D.p.c.m. 06.08.2008, che ha stabilito le assunzioni a tempo indeterminato di che trattasi con i fondi del singolo Ministero; con ciò legittimando l'ultroneità di riferimento al fondo di cui all'art. 1, c. 96, L. 311/04.

In tal senso è solo il caso di ricordare quanto espresso nel parere del Capo Ufficio Legislativo del Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Avv. Danilo DEL GAIZO, datato 05.12.2006 si legge: "...per le assunzioni in deroga autorizzate sempre per l'anno 2007 è, infine, considerata prioritaria l'immissione in servizio, tra gli altri, degli addetti al personale della difesa nazionale.

lunedì 31 marzo 2008

Problemi di visualizzazione del blog

Abbiamo ricevuto numerose telefonate in merito alla distorta visualizzazione della pagina web del blog.
Il problema è risolvibile utilizzanzo il browser FIREFOX anzichè Internet Explorer.
Il file è scaricabile cliccando sull'icona presente più in basso del blog.

venerdì 28 marzo 2008

Il Genitore di un precario scrive al Comitato

Questo è il grido d’aiuto di un genitore per suo figlio Fabio di 27 anni, che è stato congedato dopo 7 anni circa di servizio presso la Marina Militare, non per demerito, ma perché il Governo ha pensato bene di disfarsene per fare economia nelle proprie casse.

Mi sembra offensivo economizzare sulla pelle dei nostri figli, dopo essere stati sfruttati per 7 anni, dinnanzi a sprechi assurdi che vanno, agli occhi di noi poveri mortali, considerati “pazzeschi”. Mio figlio si è arruolato “VFA” il 18/4/2001, vale a dire all’età di appena 21 anni, iniziando a rincorrere quel sogno sin da bambino, senza interrompere mai quel percorso, infatti non si è congedato dopo il servizio di leva obbligatorio, ma con una domanda di prolungamento ha atteso di partecipare al concorso di 3 anni e prima che questo si concludesse ha presentato domanda di prolungamento di altri 2 anni sino al 16/9/2007 data del congedo.

E’ inutile dire che il problema non è solo di mio figlio, ma posso, senza ombra di dubbio dire, però, che riguarda la stragrande maggioranza dei giovani del Sud.
E’ vergognoso come lo Stato possa prendersi gioco di questi giovani, nonostante tutte le belle parole, i dibattiti quotidiani indecorosi e belle promesse, tutto ciò per attirare l’attenzione di un elettorato che non come me è dentro il problema del Mezzogiorno in particolare del nostro Sud.

In marzo scorso è venuto a galla, in maniera evidente, il problema dei precari della Pubblica Amministrazione e quindi anche delle Forze Armate. L’argomento è stato trattato in Finanziaria 2007 e definito con il comma 519 art. 1, relativo all’assunzione di queste risorse di lavoro da oltre 3 anni. Mi chiedo e chiedo con il cuore a pezzi, è possibile che problemi così seri-seri perché si tratta dei nostri figli, dei nostri giovani, risorse del futuro del nostro Paese, non vengano trattati dai nostri politici con la stessa serietà e senso di responsabilità che il caso richiede? Perché occorre mettere in croce sempre gli stessi crocifissati? Perché debbono pagare sempre gli stessi le malefatte dei disonesti e mai riconoscere i diritti civili agli onesti e indifesi?

Mi sono rivolto a voi perché in preda ad una crisi di disperazione ed impotenza nei confronti di mio figlio che non sa quale sarà il suo futuro, in quanto gli anni importanti per apprendere una professione sono stati utilizzati dallo Stato per addestramento militare, senza alcuna possibilità di inserimento nel mondo del lavoro e nella vita civile. Potrei parlare giorni interi della mia profonda sofferenza nel vedere mio figlio a 27 anni senza entusiasmo e pieno di incertezze.

Ringraziandovi anticipatamente, sperando nella vostra umana attenzione
Distinti saluti

Antonio De Luca
alessio.panarese@virgilio.it

giovedì 27 marzo 2008

Scendiamo tutti in Piazza a manifetare, in divisa senza stellette!

Stiamo raccogliendo le adesioni per manifestare, in divisa senza stellette, a Roma, dopo l'insediamento del nuovo Governo (data ancora da definirsi nel mese di maggio). Ora, data, luogo, preparativi e modalità, vi verranno comunicate in seguito.
Si sente l’esigenza di esternare la delusione nel constatare che, ad oggi, nessuna compagine politica ha preso impegni concreti per la risoluzione del precariato nelle Forze Armate, i cui effetti si sono acuiti in seguito ai tagli al bilancio nelle ultime leggi finanziarie.
Il silenzio dei militari, derivante dall’esercizio delle virtù in patria e in scenari internazionali, non deve far dimenticare che anch’essi producono ricchezza cioè la sicurezza dei beni economici dell’Italia e per l’Italia.
Cosa fanno allora le forze politiche? Invece di dare un segno della loro sensibilità, magari inserendo precisi impegni nei loro programmi, si limitano a candidare nelle loro liste qualche Generale sicuramente esperto, ma molto lontano dai problemi quotidiani di chi, in servizio e non, deve mantenere la propria famiglia in condizioni anche umili, che alle volte rasentano l’indigenza e con tutte le difficoltà che una vita al servizio della Nazione comporta. Deve essere quindi noto a tutte le forze politiche che questo tipo di candidature non basta a risolvere le problematiche di migliaia di uomini e donne.
Il “signorsì” dei vertici sovente non è il coro della Truppa !

E' arrivato il momento di scendere in campo...
Di farci sentire...

Forza ragazzi...è la nostra occasione!!!

martedì 25 marzo 2008

Incontro a Taranto

Al fine di fare il punto della situazione su stabilizzazione, indennità di buonuscita, premi di ferma, indennità di disoccupazione stiamo organizzando un incontro a Taranto in data da definire.
Al fine di ottenere gratuitamente una sede ove svolgere tale incontro si prega comunicare la disponibilità a partecipare.
Data presumibile fine aprile 2008.
Vi confermeremo in seguito la data e l'ora nonchè la sede del relativo incontro.

GRAZIE

lunedì 24 marzo 2008

Stretta sui contratti a termine per salvare gli statali precari

Arriva l'attesa circolare del ministro Nicolais messa a punto per chiarire l'esatto percorso di stabilizzazione indicato dalla Finanziaria 2008.
Salve le altre forme di lavoro flessibile: part time, telelavoro, contratti di inserimento e di formazione lavoro. Esentate anche le supplenze nelle scuole pubbliche, materne e asili nido.

Le "ganasce" anti-precari azionate per il pubblico impiego dalla Finanziaria 2008 riguardano esclusivamente i contratti a tempo determinato. Che, con alcune eccezioni, non potranno superare i tre mesi di durata e non potranno essere prorogati. Tutte le altre forme di lavoro flessibili, dal tempo parziale ai contratti di inserimento e «somministrazione» passando per il telelavoro e i contratti di formazione lavoro, non rientrano del dispositivo restrittivo previsto dall'ultima legge di bilancio. Escluso anche il lavoro autonomo. A chiarirlo è l'attesa circolare "interpretativa" che il ministero per le Riforme nella pubblica amministrazione (Dipartimento della Funzione pubblica) ha messo a punto nelle ultime ore.

Il testo conferma la filosofia "salva-precari" che ha ispirato la legge 244/2007 e ribadisce il carattere temporaneo del processo di "stabilizzazione" negli uffici pubblici e la necessità ridare centralità alle assunzioni a tempo indeterminato. Allo stesso tempo però la circolare "cesella" parte del solco tracciato dalla Finanziaria. A non dover rispettare i vincoli posti sui contratti a termine sono, tra gli altri, le scuole pubbliche, le materne e gli asili nido. E anche gli incarichi dirigenziali, uffici di diretta collaborazione dei ministri e quelli alle dipendenze di sindaci e presidenti di provincia.

Richiesta dell'indennità di disoccupazione

Il giorno 31 marzo 2008, scade il termine per la presentazione della domanda di richiesta dell’indennità di disoccupazione.

Pertanto tutti gli Ufficiali Ausiliari di tutte le Forze Armate, che si sono congedati a far data dal 1 gennaio 2007 al 29 febbraio 2008, devono presentare (raccomandata semplice) domanda di richiesta dell'indennità di disoccupazione con requisiti ridotti (Mod. DS21 SR17_Requisiti_Ridotti) all'INPS di zona entro e non oltre il predetto termine, che ripetiamo, del 31 marzo 2008, allegando copia dell'attestato di servizio, copia di un documento di riconoscimento e codice fiscale.

Una volta presentato il Modello, una copia dello steso e copia della relativa ricevuta di raccomandata postale semplice, devono essere inviate, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, al seguente indirizzo:

Patronato EPASA-CNA
Via Tridente, 2/bis
70125 – BARI

Gli eventuali beneficiari di tale sussidio sono solo ed esclusivamente coloro che ne faranno esplicita richiesta all'INPS nei modi e tempi indicati.

Pertanto invito tutti a rispettare rigorosamente la data di scadenza del termine di presentazione della domanda e contattare tutti coloro che per vari motivi non hanno la possibilità di visionare quanto scritto sul blog.

Per ulteriori ed eventuali chiarimenti (es. compilazione dei modelli, etc.) rivolgersi al:

Sig. Berardi Gian Domenico 347.0369703

Date massima diffusione

GRAZIE

venerdì 21 marzo 2008

Per i colleghi del VI corso AUFP/MM e CP

Un collega scirve al Comitato:

Grandi frà, grazie ad uno di Voi che ha raccolto cento mail, possiamo anticipare i tempi per il ricorso avverso alla mancata stabilizzazione e bruciare i tempi, 60 giorni dal congedo, ne rimangono meno di cinquanta per il ricorso.
Chi ci stà naturalmente. Vengo al sodo:
1 – Dobbiamo agire in fretta, più siamo che decidiamo di farlo, meglio è; una unica regola, gli indecisi e perditempo rimangono indietro. Utile per noi è, che gli avvocati abbiano la possibilità di preparare il ricorso già dalla fine di questo mese.
2 - Propongo, di dare mandato a qualcuno di noi che ha il titolo accademico giusto, ad esempio Martino e anche Carotenuto, per esplorare la possibilità di dare un incarico a dei professionisti di Roma, in primis agli avvocati del Supu che hanno già aperto la via.
Abbiamo un vantaggio: siamo gli ultimi dei corsi, ma possiamo avvalerci dell’esperienza altrui, non è poco.
3 - Potremo così, contrattare sull’onorario che non avrà particolari aggravi da sopportare come un qualunque singolo, e magari conseguire un risultato utile.
Spendendo intorno ai 1.000 euro magari e anche meno.
4 – La strategia che si va a proporre .naturalmente se sostenibile col “fumus boni iuri”, è di mettere in relazione la negata stabilizzazione con i concorsi che sono stati svolti e i ricorsi vinti dai CP. Mi riferisco ai concorsi SPE del 2006 e 2007 che sono stati banditi, consentendo di partecipare anche ai sottuff. che sottraevano posti ed anche altri concorsi minori; mentre non potevano assumere per concorso per 5 anni (finanziaria 2006) e se asssumevano potevano farlo sono prendendo i precari, cioè Voi stessi. Vediamo come li giustificano, non è una ipotesi campata in aria. Bisogna dare le giuste dritte agli Avvocati.
5 – Dovrà essere nel contempo esplorata la possibilità che, il ricorso possa essere effettuato attraverso una “class action”, la quale sembra, tuttavia, che non possa essere consentita in tutti i casi. L’azione avrebbe un ritorno di immagine perché “precari con le stellette” e susciterà attenzione e pubblicità al problema, che altrimenti non riusciamo ad avere. In alternativa ne faremo cento di ricorsi.
E’ possibile che qualche salva a forcella possiamo infilarla anche Noi, a mezza nave dei nostri Navarchi .
( Luigi Rizzo era di complemento, però affondò la “Szent Istvan” lo stesso, immaginate cosa avrebbe fatto se fosse stato UFP del VI° ).
Prora su Roma Fratelli, un abbraccio da Amedeo Vincio…….

Unisco la mail dei genitoriprecariffaa@gmail.com, per chi ha genitori che vogliono collaborare con i vostri primi fans che ne fanno già parte (avete anche quelli, non siete soli ma abbiamo bisogno di tutti) .

Un grazie particolare al Coordinatore dei genitoriprecariffaa: Ing. Curcio, che ha reso possibile questo (anche Suo Figlio è del VI°), e se posso permettermi, senza avere la pretesa di insegnare niente a nessuno da vecchio marinaio:
“Vi esorto ad amare sempre la Marina, anche quando si pensa di aver subito un torto, Lei non ha colpe”.

Non avete fatto e non farete mai più i Corsi in Accademia, molti hanno sicuramente da recriminare qualcosa e con ragione, dei loro trascorsi, ma avendo conosciuto qualcuno di Voi, grazie a mio Figlio, posso dire che non siete inferiori a nessuno di coloro, che hanno avuto miglior fortuna.

Essa deve essere sempre sopra a tutto. Possiamo pensare intimamente che taluni uomini sbagliano, ma quella Bandiera non dovete mai e poi mai ammainarla, per il rispetto che dobbiamo ciascuno di Noi e ad Essa, perché siamo tutti Figli di una unica Italia, che alfine con la loro vittoria, la miglioreranno.
……. e da Suo Padre.

Il Generale Pappalardo in TV


Si rende noto che questa sera, alle ore 21:00, sul canale SKY numero 910 (Tv 6 antenna 10), ci sarà un dibattito elettorale con la partecipazione del Generale Antonio Pappalardo.
Si coglie l'occasione per augurare una serena Pasqua.
Cordiali saluti

giovedì 20 marzo 2008

PROGRAMMI ELETTORALI DEI PARTITI. INTERPRETARE LE RICHIESTE CHE PROVENGONO DAL MONDO

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Dott. Antonio Michele Vitale - delegato Cocer A.M. - sui prossimi programmi elettorali delle forze politiche.

Comunicato stampa

Ecco quali sono i punti imprescindibili che devono essere contenuti nel programma elettorale delle forze politiche che vogliano interpretare le richieste che provengono dal mondo militare secondo il parere di Antonio Vitale, vice Presidente v. del Co.Ce.R. dell'Aeronautica Militare:

1) Estensione a favore del personale militare delle Forze Armate dei contenuti della Legge 20 maggio 1970, n. 300, recante norme sulla tutela e dignità dei lavoratori;

2) Riconoscimento a favore del personale militare delle Forze Armate della medesima libertà sindacale riconosciuta dalla Legge 1 aprile 1981, n. 121 a favore del personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile, in armonia con le risoluzioni del Parlamento Europeo in materia;

3) Salvaguardia e stabilizzazione del precariato militare ed estensione a favore del personale volontario in ferma prefissata delle norme relative al rapporto d’impiego per il personale militare in servizio permanente;

4) Valorizzazione dell’anzianità di servizio del personale dei ruoli dei volontari, sergenti e marescialli delle Forze Armate tramite l’attribuzione di una terza fascia di assegno funzionale;

5) Riconoscimento della qualifica direttiva a favore dei gradi apicali dei ruoli dei Marescialli delle Forze Armate;

6) Completamento del percorso di dirigenzializzazione per gli Ufficiali Superiori delle Forze Armate.

Nell'appello alle forze politiche si chiede alle stesse di "uscire allo scoperto" mediante una presa di posizione chiara nei loro programmi elettorali in merito alle questioni evidenziate, onde consentire al cittadino con le stellette una valutazione serena degli intendimenti ideologici.

dott. Antonio Michele Vitale
delegato Cocer A.M.

Giù le mani dalle Forze Armate!

Martedì, 18 marzo 2008
Dopo il toto candidato, iniziano gia a delinearsi i nomi dei probabili ministri tra le fila del PDL; prima Tremonti ora Martino. Soldati tremate! La strana coppia nel corso della legislatura che vide al governo il centro destra, molto male fece nei confronti del comparto difesa, e del personale che ne fanno parte! Il primo che chiedeva tagli alla difesa, il secondo che acconsentiva, come per la finanziaria del 2006! E adesso rieccoli! Il primo che finge di ritrattare sulla globalizzazione , da lui tanto difesa, il secondo che vuole ritirare i soldati dal libano e mandarli in Afghanistan! Queste sono le soluzioni che danno alle problematiche del comparto difesa e sicurezza, tanto da far mettere in allarme anche gli organi di rappresentanza delle forze armate! Parlano di precariato, ma non ricordano che i loro tagli, la loro globalizzazione e la loro legge trenta, hanno creato precari anche nell’amministrazione difesa, e ancora ne creano. Trentamila volontari, con alle spalle diverse missioni all’estero, preparazione seria, veri professionisti, i quali potrebbero trovarsi da un momento all’altro disoccupati! A questi si aggiungerebbero un migliaio di ufficiali; questi sono i precari della difesa! Precari che non vedono un futuro chiaro davanti loro e che non hanno possibilità di progetti per il futuro! E se la vogliamo dire tutta, non hanno nemmeno la possibilità di sposarsi con la figlia di un imprenditore o di un ricco, come qualcuno suggerisce di fare. Nulla nei programmi delle grosse coalizioni fa riferimento ai progetti di programma sociale per i dipendenti dei comparti difesa e sicurezza! Noi della fiamma tricolore pensiamo ai soldati e alle soldatesse ed alle loro famiglie e non alle industrie militari. Noi proponiamo nel nostro programma politiche sociali rivolte al personale ed alle famiglie, da sempre, loro no! Non immaginano loro, e nemmeno i loro candidati, cosa possa significare per una famiglia avere il padre famiglia fuori casa per 4-6 mesi. Occorre, a nostro avviso creare una rete di assistenza alle famiglie, finanziata col finanziamento delle missioni all’estero, che permettano alle famiglie di adempiere a quei impegni che sembrano semplici nella quotidianità ma che diventano difficili in un contesto come quello! Questi invece propongono il ritiro dal Libano e l’aumento delle truppe in Afghanistan; con tutti i rischi che ne deriverebbero! A cosa servirebbe ritirare le truppe dal Libano! Mandare più soldati in Afghanistan al soldo di chi? Costoro anziché fare proposte serie, fanno a gara a smontare quanto i predecessori hanno fatto! Bene o male che sia stato. Senza una logica valutazione, ne dei rischi ne delle conseguenze , ma soprattutto senza valutare il danno di immagine che le nostre truppe subirebbero! Se loro saranno coloro che si apprestano a guidare l’Italia, i soldati italiani devono prepararsi all’ennesimo 8 settembre!

Giovanni Demarco - Responsabile Nazionale Dip. Difesa e Sicurezza MSFT

LINK

lunedì 17 marzo 2008

Sentenza TAR Lazio - N. Reg Gen. 4229/2007

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
N. 4229/2007 R.G.R.

SEZIONE I BIS
nelle persone dei signori
Elia Orciuolo PRESIDENTE
Franco De Bernardi COMPONENTE, estensore
Giuseppe Rotondo COMPONENTE
ha pronunciato – ai sensi dell’art.26, u.c., della legge 1034/71 (come so-stituito dall’art.9 della legge 205/2000) – la seguente
SENTENZA
sul ricorso n.4229/2007, R.G.R., proposto dal signor Yuri Galeazzi, elettivamente domiciliato in Roma, via Liberiana n.17, presso gli avv.ti Sergio Fidanzia e Angelo Gigliola, che lo rappresentano e difendono per mandato;
- ricorrente -
contro
il Ministero della Difesa (Direzione Generale per il Personale Militare), domiciliato in Roma, via dei Portoghesi n.12, presso l’Avvocatura Generale dello Stato, che lo rappresenta e difende“ex lege”;
- resistente -
per l’annullamento,
unitamente agli atti ad esso connessi e consequenziali, del provvedimento con cui se ne è – di fatto – rigettata l’istanza volta ad ottenere la stabilizzazione del rapporto di lavoro.
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio dell’Amministrazione intimata;
Visti gli atti tutti della causa;
Uditi, alla Camera di Consiglio del 30.1.2008 (relatore il dott. Franco De Bernardi), i difensori delle parti (come da apposito verbale);
Ritenuto e considerato quanto segue:
FATTO e DIRITTO
Ritenendolo illegittimo sotto più profili, anche di ordine costituzionale, il sottotenente di vascello (C.P.) Yuri Galeazzi – posto in congedo (ciò di cui egli, pure, si duole) 5.4.2007 – ha impugnato (con contestuale richiesta di tutela cautelare) il provvedimento con cui il Ministero della Difesa ne ha, di fatto, rigettata l’istanza volta ad ottenere la stabilizzazione del rapporto di lavoro.(L’atto gravato in principalità, lungi dall’avere natura meramente soprassessoria, consiste – in realtà – in un vero e proprio diniego di avvio della procedura stabilizzatoria: com’è dimostrato dal fatto che la p.a. – nei suoi scritti difensivi – sostiene apertamente che coloro che versano nella situazione propria del Galeazzi non possono in alcun modo ritenersi destinatari della normativa invocata, a proprio favore, da tale soggetto).
Nella Camera di Consiglio del 30.1.2008, data in cui il relativo ricorso (nel frattempo, debitamente istruito) è stato (nuovamente) sottoposto al vaglio collegiale, si ritiene – stante la manifesta fondatezza delle pretese attoree – di poter definire immediatamente il giudizio con una sentenza in forma semplificata.
Si osserva, al riguardo, come nessuna delle argomentazioni addotte dalla resistente a sostegno delle sue tesi valga a smentire la veridicità dell’unica circostanza rilevante ai fini della decisione della presente controversia: il risultare, l’interessato, in possesso dei requisiti di servizio prescritti dall’art.1, comma 519, della legge 27.12.2006 n. 296.
In presenza di un simile (incontroverso) dato di fatto, le gravate determinazioni di segno negativo si appalesano del tutto ingiustificate: non potendosi certo sostenere che l’Amministrazione intimata non rientri tra i beneficiari del Fondo previsto dall’art.1, comma 96, della legge n.311/2004.(Che, nell’introdurre un “blocco” delle assunzioni a tempo indeterminato per tutte le Amministrazioni statali, ha opportunamente dettato una “norma di salvaguardia” per il personale militare).
Si osserva, a quest’ultimo proposito, come la vigente normativa di settore non impedisca – di per sé – all’Amministrazione della Difesa di accedere al Fondo “de quo”: ma soltanto di poterlo utilizzare per le procedure ordinarie di concorso, connesse con la professionalizzazione delle FF.AA..(Che hanno, in effetti, specifiche fonti di finanziamento).
E dunque; atteso
-che la disposizione invocata a proprio favore dal ricorrente non si pone in alcuna contraddizione col sistema di finanziamento previsto dalla normativa sulla cennata “professionalizzazione” (con la quale, al contrario, essa – avente oggetto e scopo diverso – si integra appieno);
-che, comunque, il solo personale delle Capitanerie di Porto inserito nel processo di professionalizzazione è quello (al quale si riferisce il Capo VII della legge n.224/2006) costituito dai “Volontari di truppa in s.p.e.”;
-che (per di più) nessuna disposizione della cosiddetta “normativa sulla professionalizzazione” disciplina l’assunzione in s.p.e. degli Ufficiali (quali il Galeazzi) delle Capitanerie di Porto (o individua espressamente gli oneri cui far riferimento ai fini del progressivo adeguamento della relativa dotazione organica);
-che lo stesso D.P.R. 28.4.2006 (il quale, effettivamente, non menziona tra i beneficiari del Fondo di cui all’art.1, comma 96, della legge 311/2004 gli Ufficiali delle Capitanerie di Porto) non può (trattandosi, pur sempre, di un atto amministrativo: adottato su impulso dell’Amministrazione interessata alla deroga) pregiudicare la forza e la portata di una norma di rango legislativo,
il ricorso in esame non può – appunto – che esser riconosciuto intrinsecamente fondato: e, per ciò stesso, meritevole di accoglimento.
E’ peraltro da precisare (nel ravvisare giustificati motivi per compensare tra le parti le spese di lite) che l’impugnativa dell’atto di collocamento in congedo del Galeazzi si rileva, allo stato, insuscettibile di positiva delibazione: stante il nesso di stretta consequenzialità esistente tra tale atto e l’ultimazione del periodo di “ferma prefissata” contratta dall’interessato.(La proroga della cui prestazione lavorativa non potrà del resto concretizzarsi, prima dell’effettiva assunzione a tempo indeterminato, che previo rilascio della prescritta autorizzazione: destinata ad individuare, anche sulla base delle risorse disponibili, i posti da ricoprire).
P. Q. M.
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
SEZIONE I BIS
-accoglie – nei limiti, e con le precisazioni, di cui in motivazione – il ricorso indicato in epigrafe: e per l’effetto, annulla il provvedimento di diniego costituentene l’oggetto principale;
-compensa tra le parti le spese del giudizio.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’Autorità Amministrativa, di cui sono fatte salve le ulteriori determinazioni.
Così deciso in Roma, nella Camera di Consiglio del 30.1.2008.
Elia Orciuolo PRESIDENTE
Franco De Bernardi ESTENSORE

venerdì 14 marzo 2008

Lettera di un militare

Ciao,
io sono un militare della Marina con la qualifica di TSC MO!!!
Sono un VFB e mi congedo a fine mese!!!
Il problema è che ho saputo per vie traverse di non essere idoneo alla ferma Permanente!!!
Ma come è possibile!!!!
Il concorso da vfb ero al 250° posto, ho preso tutti i brevetti esistenti sulla faccia della terra!!!
Mai un giorno di malattia!!!
Ho anche un anno da Carabiniere e un anno di vfp1 tra l'altro inbarcato sulla nave ETNA!!!
A Giugno compio 27 anni e la Marina Militare mi butta via come uno scarto nucleare!!!
Il mio lavoro, tra l'altro, in questo triennio di VFB, era di pulire le ciotole e la merda di cani e gatti del nostro comandante, e di fare le benedette guardie in un ambiente dove l'amianto si mangia con il pane!!!
Non so' proprio come fare!!!
Ma come è possibile!!!

Giuseppe Damato

giovedì 13 marzo 2008

Prossimi alla liquidazione del TFS/TFR/buonuscita: ma solo per l'anno di rafferma

SUICIDIO DI UN PRECARIO

Ho appreso con tristezza infinita che un precario si è suicidato perché non gli è stato rinnovato il lavoro.
Nella sua lettera di addio alla moglie e ai due piccoli figli ha scritto che senza lavoro non c’è dignità.
A questo punto un uomo non può più vivere. Quando ero un giovane studente mio padre mi ha detto che la dignità era la virtù principale di un uomo e che, persa essa, non ci sarebbe stato più uno scopo nella vita.
All’atto in cui ho appreso del suicidio dell’operaio ho pensato agli oltre 1500 ufficiali precari che da diversi anni si trovano a mendicare un posto di lavoro vivendo in condizioni economiche taluni disperate. Mi sono venuti i brividi a pensare a quello che potrebbe succedere. Insieme al SUPU e al comitato dei precari delle FF.AA. lavorerò perché questa vergogna abbia a terminare nel più breve tempo possibile. Chi mi conosce sa che non scherzo.
Con un forte abbraccio
Generale Antonio Pappalardo

mercoledì 12 marzo 2008

Gli sprechi...

Roma, 4 mar. (Apcom) - "Ci volevano i sommergibili U-212, che costeranno all'Italia 915 milioni di euro in dieci anni, per superare finalmente il governo Berlusconi nelle spese per gli armamenti". Così si esprime in una nota il senatore Mauro Bulgarelli del gruppo Verdi-Pdci a proposito della seduta straordinaria della commissione Difesa che domani dovrebbe approvare l'acquisto di due sommergibili militari di produzione italo-tedesca.

"Facendo due conti - continua Bulgarelli - con gli stessi fondi si potrebbe garantire a più di sessantamila giovani e precari un salario minimo da 1500 euro al mese per gli stessi dieci anni che ci vorranno a pagare i due sottomarini".

FONTE

Risposta al quesito sulla stabilizzazione personale militare (05/12/2006)

Il Generale Tagliacozzi: nuovo Presidente del SUPU

La Segreteria Nazionale del SUPU si è riunita l’11 marzo 2008 per valutare la candidatura del Presidente Nazionale Generale Antonio Pappalardo nell’MpA di Raffaele Lombardo. Dopo aver espresso viva soddisfazione per il fatto che il Presidente sia stato prescelto per essere candidato in ben tre collegi senatoriali, Abruzzo, Puglia e Sicilia, con ciò rilevandosi che il neo nato Sindacato già gode ampia fiducia nelle Istituzioni politiche, ha assicurato tutto il suo appoggio durante la campagna elettorale.

Nel contempo, nel rispetto delle norme statutarie, ha accettato le dimissioni dalla carica di Presidente del Generale Antonio Pappalardo, che ha proposto quale Presidente, pro tempore, il Generale Umberto Tagliacozzi.

La Segreteria Nazionale ha approvato all’unanimità.

Il Generale Pappalardo scrive:

Perchè mi sono candidato con il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo?

Qualche giorno or sono, la Segreteria Nazionale del SUPU ha deliberato - in conformità alla nuova linea sindacale di sostenere apertamente lo schieramento politico che ha accolto le nostre rivendicazioni - di appoggiare il Movimento per l’Autonomia di Raffale Lombardo, in quanto espressione di un nuovo modo di far politica, che parte dal basso, coinvolgendo i cittadini in una forma di democrazia più diretta e partecipativa.

Abbiamo candidato in Sicilia, per le elezioni regionali, due nostri bravi simpatizzanti: il Capitano dei Carabinieri Ettore Minniti e l’Appuntato Alessandro Rumore, delegato del COCER Carabinieri, rispettivamente a Palermo e Agrigento.

Mi è stato chiesto personalmente dall’Onorevole Raffaele Lombardo, per rendere più incisiva l’azione politica dell’MpA, soprattutto nel contrasto alla criminalità organizzata e nella tutela della sicurezza dei cittadini, di candidarmi in diversi collegi senatoriali del Centro Sud, venendo posto Capolista nella Regione Abruzzo, Puglia 4° e Sicilia 6°.

Sono stato per qualche anno Vice Comandante della Regione Abruzzo e questa scelta mi ha molto emozionato. Come ha molto influito per la mia decisione la candidatura in Sicilia, mia terra natale, che ha bisogno di un forte rilancio economico e produttivo che non può partire se non con il ripristino della legalità. La Puglia mi è cara in quanto qualche anno or sono mi sono cimentato in una campagna elettorale a Taranto.

Rivolgo un caro saluto a tutti i Colleghi in uniforme/divisa e a tutti i Cittadini dell’Abruzzo, Puglia e Sicilia e una esortazione: “E’ il momento di stare insieme per far crescere in Italia un società più solidale, partecipativa e attenta ai problemi generali del Paese”.

L’Amico di sempre

Generale Antonio Pappalardo

lunedì 10 marzo 2008

Ricorso in appello (Consiglio di Stato)

Ricordo nuovamente, a tutti i ricorrenti al TAR, che hanno ottenuto sentenza definitiva di rigetto e che intendano conferire procura speciale agli Avvocati del SUPU di Roma (Avv. Stefano VITI, Avv. Maurizio SCUDERI e Avv. Massimiliano FIORAVANTI), affinchè siano rappresentati e difesi dinanzi al Consiglio di Stato avverso e per l'annullamento della sentenza, e conferire agli stessi ogni più ampia facoltà legge, che sono invitati il giorno venerdì 14 marzo alle ore 16:00 presso:
Studio Legale Avv. Stefano Viti
Piazza della Liberta, 20
Roma

venerdì 7 marzo 2008

Comunicato importante

Il Comitato chiede nuovamente la vostra collaborazione per acquisire, via e-mail, queste informazioni:
Nome, Cognome e numero di cellulare dei soli ex Ufficiali Ausiliari (Uc, Ufp) residenti nell'intera Regione Abruzzo.

GRAZIE

Il quotidiano "La Sicilia"


giovedì 6 marzo 2008

Richiesta dell'Indennità di Disoccupazione

Il Comitato richiama l'attenzione di tutti, vogliate gentilmente leggere attentamente quanto espressamente indicato:

- Gli ex Ufficiali Ausiliari di tutte le Forze Armate, che si sono congedati a far data dal 1 gennaio 2007 al 29 febbraio 2008, devono presentare (raccomandata semplice) domanda di richiesta dell'indennità di disoccupazione con requisiti ridotti (Mod. DS21 SR17_Requisiti_Ridotti) all'INPS di zona entro e non oltre il termine del 31 marzo 2008, allegando copia dell'attestato di servizio, copia di un documento di riconoscimento e codice fiscale.

- Gli ex Ufficiali in Ferma Prefissata provenienti dal 6° corso AUFP Marina Militare devono invece presentare (raccomandata semplice) domanda di richiesta dell'indennità di disoccupazione ordinaria (Mod. DS21_SR05) all'INPS di zona entro e non oltre il termine del 11 marzo 2008 (sette giorni dal congedo), allegando copia dell'attestato di servizio, copia di un documento di riconoscimento e codice fiscale.

Copia del Modulo di domanda e copia della relativa ricevuta di raccomandata postale semplice, devono essere inviate, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, al seguente indirizzo:

Patronato EPASA-CNA
Via Tridente, 2/bis
70125 - BARI


Gli eventuali beneficiari di tale sussidio sono solo ed esclusivamente coloro che ne faranno esplicita richiesta all'INPS nei modi e tempi indicati.
Pertanto invito tutti a rispettare rigorosamente le date di scadenza dei termini di presentazione delle domande e contattare tutti coloro che per vari motivi non hanno la possibilità di visionare quanto scritto sul blog.


Per ulteriori ed eventuali chiarimenti (es. compilazione dei modelli, etc.) rivolgersi al:
Sig. Berardi Gian Domenico 347.0369703

Date massima diffusione

GRAZIE

Comunicato Stampa COCER Marina

COMUNICATO STAMPA
LA POLITICA DIMENTICA I MILITARI

Questo Consiglio Centrale di Rappresentanza dei Militari della Marina, segue attentamente attraverso la stampa, la cinematica che ci sta portando alle elezioni.
Premesso che anche in onore al nostro status di militari ci asteniamo pedissequamente da dare giudizi di merito agli schieramenti in campo, quali rappresentanti dei marinai si sente però l’esigenza di esternare la delusione nel constatare che, ad oggi, nessuna compagine politica ha preso impegni concreti per la risoluzione di quelle ataviche problematiche dei marinai quali: “i risarcimenti alle vittime e benefici previdenziali per coloro che sono stati esposti all’amianto; la revisione del sistema previdenziale per i militari di recente assunzione; la risoluzione del problema del precariato militare, i cui effetti si sono acuiti per effetto dei tagli al bilancio nelle ultime leggi finanziarie; la risoluzione del problema della rappresentatività degli uomini con le stellette che si trascina ormai da tre legislature e non può attendere ulteriormente”.
Il silenzio dei marinai derivante dall’esercizio delle virtù in patria e in scenari internazionali, non deve far dimenticare che anch’essi producono ricchezza cioè la sicurezza dei beni economici dell’Italia e per l’Italia.
Cosa fanno allora le forze politiche? Invece di dare un segno della loro sensibilità, magari inserendo precisi impegni nei loro programmi, si limitano a candidare nelle loro liste qualche Generale sicuramente esperto, ma molto lontano dai problemi quotidiani di chi, in servizio, deve mantenere la propria famiglia in condizioni anche umili, che alle volte rasentano l’indigenza e con tutte le difficoltà che una vita al servizio della Nazione comporta. Deve essere quindi noto a tutte le forze politiche che questo tipo di candidature non basta a risolvere le problematiche di migliaia di uomini in divisa. Il “signorsì” dei vertici sovente non è il coro della Truppa !

Roma li, 5 marzo 2008

mercoledì 5 marzo 2008

Comunicato importante

Il Comitato chiede la vostra collaborazione per acquisire, via e-mail, queste informazioni:
Nome, Cognome e numero di cellulare dei soli ex Ufficiali Ausiliari (Uc, Ufp) residenti nelle sole città e province di Palermo, Agrigento ed Enna, e della sola città di Tivoli.

GRAZIE

Associazione Genitori Precari Forze Armate

E' di prossima costituzione l'Associazione Genitori dei Precari delle Forze Armate.
Invito tutti i genitori dei suddetti precari a prendere contatto con il Coordinatore:
Antonio CURCIO
Via Stanziale, 31
80046 - San Giorgio a Cremano (NA)
Tel. 081.7752722
E-mail: genitoriprecariffaa@gmail.com
***
Viste le numerossime telefonate ricevute dal Coordinatore, si richiama l'attenzione di tutti i genitori interessati di voler contattare lo stesso ai seguenti orari:
dal lunedì al venerdì dalle ore 19:00 alle 24:00

DOCUMENTI IMPORTANTISSIMI - In Sicilia vigono altre Leggi



Ricorso in appello (Consiglio di Stato)

Tutti i ricorrenti al TAR, che hanno ottenuto sentenza definitiva di rigetto e che intendano conferire procura speciale agli Avvocati del SUPU di Roma (Avv. Stefano VITI, Avv. Maurizio SCUDERI e Avv. Massimiliano FIORAVANTI), affinchè siano rappresentati e difesi dinanzi al Consiglio di Stato avverso e per l'annullamento della sentenza, e conferire agli stessi ogni più ampia facoltà legge, sono invitati il giorno venerdì 14 marzo alle ore 16:00 presso:
Studio Legale Avv. Stefano Viti
Piazza della Liberta, 20
Roma
***
Il Comitato è in possesso della scheda notizie che gli interessati dovranno compilare e della procura alle liti che i ricorrenti dovranno sottoscrivere per conferire il mandato necessario alla proposizione dell'appello.

martedì 4 marzo 2008

IL F.U.L.P. comunica quanto segue:

COMUNICATO STAMPA

Del 03 marzo 2008

il F.U.L.P.P. Federazione Unitaria dei Lavoratori e Professionisti Precari, prima organizzazione nazionale a carattere sindacale, per l'attuazione di attività specificamente mirate alla tutela di tutte le categorie di lavoratori e professionisti precari,

ESPRIME IL PROPRIO SDEGNO

Per la totale indifferenza da parte di tutti gli organi politici italiani e per la stragrande maggioranza degli organismi di informazione sui temi riguardanti il precariato.

Si sottolinea che la nostra organizzazione, costituita in ottobre, è un organizzazione autonoma che si occupa in maniera volontaria esclusivamente dei precari sia lavoratori nelle diverse categorie che professionisti nelle diverse discipline, e che in pochi mesi in forma assolutamente gratuita a raccolto centinaia di adesioni.

Non si intuiscono le ragioni per cui, quando si parla di precariato nei "rari" interventi e dibattiti, a parlare siano i soliti politici o i soliti "esperti" evitando in modo "organizzato" di far intervenire ad esprimere la loro opinione i VERI PRECARI! Quelli che ogni giorno pagano sulla propria pelle le scelte scellerate della politica italiana.

A titolo informativo il FULPP ha inviato ben oltre 3000 comunicazioni a tutti i parlamentari, a tutti i partiti politici, ai maggiori organismi di informazioni ed alle maggiori istituzioni pubbliche, non ricevendo alcun tipo di risposta, se non in rari casi da parte di organismi di informazione "minori" per volontà di quei giornalisti precari all'interno delle redazioni.

Il metodo adottato dell'INDIFFERENZA è VERGOGNOSO e RIPROVEVOLE! I cittadini italiani devono sapere le reali condizioni sociali ed economiche dei precari in italia, soprattutto in questa delicata fase di chiamata alle urne, dove molti partiti parlano di precariato, ma dove I PRECARI non vengono presi in considerazione escludendoli e non coinvolgendoli, in alcun modo, nelle ennesime scelte "decise a tavolino" da chi precario non lo è!

Ci appelliamo al nostro diritto di informare e chiediamo una maggiore attenzione e soprattutto un maggior coinvolgimento dei PRECARI ITALIANI che rappresentano ben un terzo della forza lavorativa italiana.

Per il consiglio direttivo
William Lanzoni
Presidente
F.U.L.P.P.
P.zza Raibetta N° 2 int. 5
16123 Genova
Fax: 1782775520
www.fulpp.tk
infofulpp@gmail.com
C.F. 95114750102

lunedì 3 marzo 2008

Una vergogna: le ultime da PERSOMIL sul premio di fine ferma:


Come potete aver notato è palesemente contra legem in quanto, come anche il TAR LAZIO ha recentemente affermato:

- il "premio di fine ferma"...per la cui corresponsione sono richiesti presupposti diversi dal premio di congedamento, essendo stato istituito a favore dei soli "ufficiali di complemento raffermati che lasciano il servizio per proscioglimento volontario o per proscioglimento conseguente a inabilità permanente al servizio incondizionato", viene commisurato ad ogni semestre di ferma volontaria (ossia ogni semestre ulteriore rispetto alla durata della ferma di leva).