Era stato, altresì, stabilito un percorso che favorisse l'inserimento nelle Forze Armate dei migliori tra i giovani italiani. Per invogliare i ragazzi, si era anche pensato a percorsi alternativi e a incentivi. È stato detto, infatti, ai nostri giovani, che le Forze armate avrebbero dato loro una prospettiva futura e che li avrebbero fatti crescere sotto il profilo non solo culturale, ma anche professionale; che, qualora fossero entrati nelle Forze armate, avrebbero potuto scegliere il proprio futuro, decidendo se restare in esse, entrare nelle forze dell'ordine dopo un certo periodo o, dopo alcuni anni, trovare un collocamento nel mondo privato e della società civile. Infatti, rappresentando la parte migliore del Paese che ha servito lo Stato, essi avrebbero avuto la priorità nei concorsi e nel mondo produttivo delle industrie.Oggi ci rendiamo conto di aver preso in giro questi ragazzi. È vero che nelle forze dell'ordine vi è questo percorso facilitato - o meglio, un percorso stabilito, più che facilitato - ma tutto il resto non esiste. È svanito nel nulla! Per la prima volta, nelle Forze Armate e nelle forze dell'ordine ad ordinamento militare, abbiamo creato i precari di Stato. Tutto ciò stride e chiede vendetta ai lumi della coscienza. Se si prendono alcune migliaia di ragazzi e si dice loro che esiste tale prospettiva, è necessario anzitutto sapere che solo una piccola parte riesce, poi, ad entrare nelle forze dell'ordine. In quest'Assemblea, infatti, con la scorsa legge finanziaria, si è fatto un grande sforzo ingegneristico: sono state previste assunzioni nelle forze dell'ordine solo per centocinquanta unità per ogni forza di polizia. Immaginate, quindi, migliaia di ragazzi appartenenti alle Forze armate, che concorrono per accedere a cento posti nelle forze di polizia: a quanti non vi entrano, cosa facciamo fare? Questo percorso predefinito nelle forze di polizia, quindi, è stato ostruito dalla poca lungimiranza di questo Governo e dalla maggioranza, che ha ridotto le assunzioni nelle forze di polizia. Per fortuna, un po' di luce si è vista nella vostra mente nell'attuale disegno di legge finanziaria: 4.500 unità rappresentano un segnale, non del tutto positivo ma, comunque, un segnale. Inoltre, ci troviamo di fronte ad un'ulteriore questione: le Forze Armate non possono avere personale di una certa età. Infatti, come nelle forze di polizia, anche nelle Forze armate vi sono esigenze e sollecitazioni (molto fisiche oltre che tecniche) a cui bisogna dare delle risposte. Abbiamo bisogno di giovani, ma quelli che sono stati chiamati, poi, li abbandoniamo perché, in realtà, vi è un «contenitore anziano», a cui non sappiamo dare un'adeguata risposta. Lo ha affermato anche il generale Di Paola in una recente audizione presso la Commissione difesa. Il Capo di Stato maggiore della difesa ha affermato che, poiché si è passati da un sistema di leva obbligatoria ad uno professionale in tempi abbastanza brevi (la sospensione della leva, infatti, è avvenuta in cinque anni: era prevista per il 2007, ma è stata anticipata al 2005), è stato previsto un periodo transitorio e, quindi, una stabilizzazione dei ruoli, che prevedono un eccesso di 42.000 unità, soprattutto tra i marescialli. Il generale Di Paola ha asserito che fosse quindi necessario trovare il modo di fare accedere immediatamente 10.000 unità di giovani nelle Forze armate, per poter rispondere alle esigenze rappresentate oggi dalle missioni internazionali di pace.Pertanto, di fronte a questa esigenza, fino ad oggi, non avete risposto in modo molto chiaro. La legge finanziaria dell'anno scorso, di fatto, bloccava le assunzioni. Ci troviamo, quindi, da una parte, con le promesse che abbiamo fatto a questi ragazzi, a questi giovani italiani. Abbiamo detto loro: venite nelle Forze armate, farete un percorso e poi sarete inquadrati nelle forze di polizia, ma si tratta di un'affermazione falsa, fino ad oggi, perché solo poche unità sono andate nelle forze di polizia, ossia solo qualche migliaio, rispetto alle decine di migliaia di questi ragazzi.Abbiamo detto loro: vi raffermeremo, vi faremo passare dalla ferma prefissata al servizio a tempo indeterminato. Altra falsità! Poi, abbiamo detto: non vi preoccupate, vi inseriremo nel mondo del lavoro. E invece no: voi pensate a inserire nel mondo del lavoro gli extracomunitari, non i precari italiani, neanche quelli delle Forze Aarmate! Dunque, cari colleghi della maggioranza e caro signor Presidente, occorre un impegno serio di questo Governo in materia di difesa ma, soprattutto, in materia di tutela degli uomini in divisa. Desidero inoltre far pesare, nella discussione odierna, la situazione incredibile in cui si trova il personale delle Forze armate e anche quello delle forze dell'ordine sotto il profilo dei trattamenti economici stipendiali. È impossibile essere d'accordo con il Governo, con il Dipartimento della funzione pubblica, di fronte agli stanziamenti previsti per questi ragazzi, i quali servono il Paese in ogni parte del mondo, sviluppando processi di democrazia e libertà, e rendendo onore all'Italia sotto il profilo della solidarietà. Ebbene, come vengano retribuiti questi ragazzi? Come sono i loro miglioramenti stipendiali? C'è da vergognarsi a vedere l'ultimo contratto stipulato presso il Dipartimento della funzione pubblica, ma c'è da vergognarsi ancora di più nel momento in cui il Governo Prodi sottoscrive impegni a favore di militari e poliziotti, per poi rinnegarli all'interno della legge finanziaria, come avete fatto proprio in queste ultime ore e la vergogna si concluderà, da qui a breve, al Senato! Non potete aumentare lo stipendio di Forze armate e polizia di cinque euro: è una vergogna! Ieri un militare mi ha fatto vedere la busta paga del dicembre 2005 a raffronto con quella del dicembre 2007: ebbene, quest'anno c'è una differenza - in negativo - di 50 euro! In due anni avete ancora di più «affamato» e messo in crisi il personale delle Forze armate e delle forze dell'ordine. Occorrono, dunque, stanziamenti maggiori: vi rendete conto che in questa manovra finanziaria non avete stanziato alcun fondo per il rinnovo contrattuale? Speriamo che nella prossima finanziaria ci pensi un Governo diverso dal vostro a tutelare gli uomini in divisa! Tuttavia, detto ciò, bisogna soprattutto valorizzare questi uomini, rispettarne la dignità e, soprattutto, fare in modo di rispettare gli impegni assunti nei loro confronti. Dunque, sotto il profilo dei numeri, non ci siamo; sotto il profilo della dignità della retribuzione, neppure; sotto il profilo dell'ammodernamento, vi inviterei a visitare le caserme per vedere in quali condizioni sono costretti a vivere; sotto il profilo delle tecnologie, ormai le prendiamo in affitto in ogni parte d'Europa! Pertanto, diciamolo chiaro: se questa è la linea che dobbiamo seguire in materia di difesa, da qui a qualche anno il fallimento è sicuro! E allora invertiamo questa tendenza: facciamo in modo che, per costruire un carro armato o un aereo, non si debba vendere tutto il patrimonio; facciamo in modo che vi siano stanziamenti per la ricerca, che vi siano stanziamenti - adeguati e sempre costanti nel tempo - per l'innovazione tecnologica. Solo così possiamo competere realmente a livello europeo.
Non possiamo competere a livello europeo con i pezzi di carta, senza avere la rispondenza degli uomini. Pertanto, signor sottosegretario, so che anche lei condivide il fatto - come più volte è stato accennato in Commissione - che, passo dopo passo, bisogna compiere un percorso di rinnovamento e soprattutto, adeguato nell'ambito della difesa, perché destinare l'1 per cento del PIL per le Forze armate, rappresenta il livello più basso di attenzione che il Paese possa avere nei loro confronti. Al di sotto dell'1 per cento vi è il fallimento e noi, signor Presidente, ci siamo quasi vicini. Allora, dobbiamo iniziare a pensare alle strategie per il futuro. La mozione in discussione vuole porre l'attenzione - come ho già detto - su una serie di problemi (uomini, mezzi e infrastrutture) e, soprattutto, rappresenta il mio personale impegno nei confronti degli uomini. Ho indossato una divisa e so cosa significa, avere ogni giorno la responsabilità, il rispetto delle gerarchie e la prospettiva istituzionale di essere al servizio dello Stato e dei cittadini. Pertanto, occorre uno sforzo ulteriore. In questo momento vi è anche una serie di figure professionali all'interno delle forze armate che, al di là di ciò che è stato detto, chiedono per quale motivo non sia stata ancora prevista, così come era sancito nella legge finanziaria dell'anno scorso, la stabilizzazione di alcune importanti figure professionali , non solo i volontari in ferma prefissata (VFP1), ma anche alcuni ufficiali, che sono stati utilizzati dalle Forze armate in modo adeguato sotto il profilo funzionale, creando situazioni di sviluppo dell'attività. Ebbene, a distanza di un anno, ancora non vi è stata l'attuazione di tale disposizione: non sono stati emanati i decreti attuativi, si è navigato a vista, secondo un termine anche militare, ma non si è fatto nulla per stabilizzare, ad esempio, gli ufficiali in ferma prefissata. A tal proposito vorrei anche collegarmi ad un altro aspetto della difesa, che riguarda l'Arma dei carabinieri. Gli ufficiali in ferma prefissata dell'Arma dei carabinieri sono stati una grande risorsa per questa istituzione, sono stati formati in strutture per l'addestramento di grande spessore, come la scuola ufficiali e successivamente inseriti nel contesto operativo, in alcuni contesti anche molto delicati come, ad esempio, in Sicilia, nella lotta contro la mafia. Nell'arco di questo tempo il loro sforzo è stato inutile, per il semplice motivo che al termine dei mesi prefissati, tali persone sono state poste in congedo, al di là delle prospettive iniziali e della legge sulla professionalizzazione delle Forze armate, che inizialmente, doveva prevedere sbocchi futuri. Ebbene, non si possono immettere nuovamente nel circuito del mondo del lavoro o della società uomini che hanno servito la patria e hanno svolto missioni così importanti. È giusto prevederne il collocamento all'interno delle stesse Forze armate. Vorrei ringraziare il presidente della Commissione difesa per la sua sensibilità: insieme, in Commissione, abbiamo approvato alcune risoluzioni in merito. Il comma 519 dell'articolo unico della precedente legge finanziaria, prevedeva proprio la possibilità di stabilizzare i ricordati ufficiali, ma mancano le leggi attuative. Quest'anno tali ufficiali possono essere collocati al di fuori dei numeri previsti per i loro ruoli, quindi extra-organico. Speriamo che anche questa soluzione (che può essere di beneficio per le stesse istituzioni o, meglio, facilitare le stesse istituzioni a trovare una soluzione) possa trovarsi nell'attuazione dei ricordati decreti. I ragazzi di cui ho parlato, però, devono essere tenuti nelle Forze armate: non possiamo spendere fondi per formarli professionalmente e poi congedarli creando, quindi, ulteriore precariato. Lo abbiamo detto più volte e vogliamo ribadirlo in modo estremamente chiaro: combatteremo questa battaglia perché i predetti ragazzi rimangano! Vogliamo, inoltre, trovare un punto di incontro con voi per pensare al futuro, per capire come risolvere, ad esempio, il problema dei marescialli e degli ufficiali in esubero. Anche a tal proposito voglio fare un appello, una raccomandazione a lei, signor sottosegretario, dato che al Senato si sta discutendo il disegno di legge sul welfare. Non è possibile modificare il sistema pensionistico delle Forze armate e delle Forze di polizia perché, se è vero ciò che afferma il Capo di stato maggiore della difesa ossia che c'è la necessità di giovani, non possiamo prolungare l'età pensionabile degli attuali ruoli delle Forze armate e delle Forze dell'ordine. Ciò significherebbe, infatti, occupare gli organici e creare un maggiore scollamento tra i giovani e le Forze armate, tra la produttività di un'istituzione e la funzionalità, che deve essere adeguata. In conclusione il pensiero va a tutti gli uomini oggi in divisa che servono la Patria nel Paese e fuori dai nostri confini e che ogni giorno, con il loro lavoro e con il loro spirito di attaccamento alle istituzioni fanno in modo che bambini vengano curati in varie parti del mondo e che si formino strutture che si apprestano all'esercizio della democrazia. Dunque, le nostre Forze armate, con grande orgoglio per l'Italia, rappresentano il nostro spirito di solidarietà e di libertà nel mondo. Al loro sacrificio e al loro impegno va sicuramente la nostra vicinanza e con ciò penso di interpretare, quantomeno, il sentimento di tutti voi. Penso inoltre che occorra fare di più per loro in Parlamento sotto il profilo stipendiale e per ammodernare i mezzi e le infrastrutture, ciò al fine di rendere più moderna un'istituzione e soprattutto, in una prospettiva futura, per fare in modo che la predetta istituzione possa essere strumento efficace di confronto con le altre forze armate europee e internazionali. Tale è l'auspicio ed il senso di questa mozione: aiutiamo i nostri giovani ad essere stabilizzati nelle Forze armate, trattiamo meglio i militari ed i poliziotti sotto il profilo delle retribuzioni perché essi rappresentano il meglio dell'Italia. Se amiamo l'Italia non possiamo non amare loro (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
5 commenti:
Grande Ascierto, continua così, fatti valere.
Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole.... Parole....!
fiumi di parole ....
tutte chiacchiere e DETERSIVO!!!
Vogliamo Fatti,non pugnette!
Ragazzi nn vi fate troppe pippe mentali, ormai quello che è fatto è fatto (e cioè niente!). Facciamo ricorso al TAR (anche se porta via molto tempo) e otterremo la nostra rivincita!
Ma vi rendete conto di quello che dite? Ma voi anonimi disfattisti e pessimisti, che la mattina vi alzate aspettando che la mamma abbia preparato il latte e biscotti, a roma non ci siete venuti vero? Volete la pappina pronta vero? Se foste venuti avreste visto chi è l'On. Gen. Pappalardo e perchè l'On Ascierto ora sta prendendo questa posizione. Allora fate silenzio e tornate al vostro anonimato.
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